L’Italia adotta nuove misure per scoraggiare migranti e rifugiati – Dagsavisen

I deportati potrebbero ora essere imprigionati fino a 18 mesi, riferisce l’NTB. Oggi il periodo massimo è di 135 giorni.

– Ciò significa – e mando un messaggio chiaro a tutta l’Africa – che se usate i trafficanti per infrangere la legge italiana, sappiate che quando arriverete in Italia verrete arrestati e rimandati indietro, ha detto lunedì il primo ministro Giorgia Meloni.

Le misure sono state proposte lunedì dopo che la settimana scorsa un numero record di migranti e rifugiati è arrivato sulla piccola isola mediterranea di Lampedusa. Sono arrivate circa 8.500 persone su centinaia di imbarcazioni, mentre il centro di accoglienza dell’isola dispone di solo 400 posti.

Il futuro dell’Europa

secondo Il telegrafo Giorgia Meloni afferma che il futuro dell’Europa dipende da come l’Unione gestirà la crescente crisi migratoria e ha chiesto ai leader dell’UE di istituire un blocco navale nel Mediterraneo per fermare il flusso di piccole imbarcazioni. Il commento del primo ministro italiano era rivolto a Ursula von der Leyen, presidente della Commissione europea, in visita alla piccola isola di Lampedusa al largo delle coste del Nord Africa. Solo la settimana scorsa sono arrivati ​​sull’isola più di 10.000 migranti, più dei 6.000 residenti dell’intera isola.

– Ciò che è in gioco è il futuro dell’Europa, perché il futuro dell’Europa dipende dalla nostra capacità di affrontare le enormi sfide del nostro tempo, ha detto la Meloni ai giornalisti insieme a von der Leyen.

Campi di internamento

Il governo avverte inoltre che costruirà più campi di detenzione nelle aree remote.

I migranti che le autorità italiane ritengono debbano essere deportati vengono inviati in centri di detenzione chiusi al loro arrivo. L’anno scorso hanno visitato questi centri quasi 6.400 persone, la maggior parte provenienti da Tunisia, Egitto, Marocco, Nigeria e Albania. Di questi, poco più di 3.150 sono stati rimpatriati nel Paese di origine.

L’Italia non ha accordi di rimpatrio con tutti i paesi, il che rende difficile la loro espulsione. I dati del think tank Open Polls mostrano che solo il 20% delle persone deportate tra il 2014 e il 2020 ha lasciato il Paese.

Tuttavia, la stragrande maggioranza di coloro che arrivano in Italia sono ospitati nei centri di accoglienza dove aspettano che le loro domande di asilo vengano esaminate.

Alberto Gabriele

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *