Il governo italiano e il fondo di investimento americano KKR stanno valutando un’offerta congiunta per l’acquisto della rete fissa di Telecom Italia, di cui Vivendi è il principale azionista.
Vivendi, il principale azionista di Telecom Italia, considera “una notizia positiva” l’accordo raggiunto tra Roma e il fondo di investimento americano KKR per un’offerta congiunta per l’acquisizione della rete fissa dell’operatore, ha detto venerdì ad AFP una fonte vicina ai francesi. “Il coinvolgimento diretto del governo italiano” è “una notizia positiva”. Tuttavia, “per arrivare a soluzioni concrete e percorribili, è necessario avviare un dialogo serio con Vivendi”, ha aggiunto.
“Una discussione è ora essenziale per trovare la soluzione migliore per la società e per tutti i suoi azionisti, i cui interessi Vivendi continuerà a rappresentare con la massima determinazione”, ha detto questa fonte.
cavo sottomarino
Giovedì il governo italiano ha firmato un memorandum d’intesa con il fondo KKR, che mira a redigere un’offerta congiunta per l’acquisto della rete fissa di Telecom Italia (TIM). Il ministero dell’Economia intende acquisire una partecipazione “fino al 20%” nella futura società TIM, che unirà la sua controllata di rete fissa e quella dei cavi sottomarini. La sua quota è stimata in circa due miliardi di euro. Anche il governo nazionalista di Giorgia Meloni ha annunciato di voler giocare “un ruolo cruciale” nella definizione di “decisioni strategiche” riguardanti la rete TIM.
Lo Stato italiano è il secondo maggiore azionista di Telecom Italia con una partecipazione del 9,81% nella Caisse des dépôts (CDP) italiana.
Dopo mesi di incertezza, a fine giugno TIM ha accettato l’offerta del fondo KKR di rilevarne la rete e ha avviato con loro trattative in esclusiva. La proposta di KKR, che a determinate condizioni raggiunge i 23 miliardi di euro, è stata vista come più vantaggiosa dell’offerta concorrente di CDP, che valeva circa 19,3 miliardi di euro. Ma l’offerta di KKR è stata di gran lunga inferiore alle aspettative di Vivendi, che detiene una partecipazione del 23,75% in Telecom Italia e aveva valutato la linea fissa a 31 miliardi di euro.
“Scenario promettente”
Un’offerta congiunta tra Roma e KKR dovrebbe coinvolgere anche altri investitori italiani come il fondo infrastrutturale F2i. Anche la CDP potrebbe partecipare alla rete, seppure in misura limitata. Nel complesso, è probabile che la partecipazione degli investitori italiani oscilli tra il 30% e il 35%, lasciando la maggioranza a KKR, ha detto una fonte finanziaria ad AFP. L’offerta di KKR parte da 21 miliardi di euro e salirebbe a 23 miliardi di euro in caso di fusione della rete di TIM con quella della concorrente Open Fiber, controllata al 60% da CDP.
Il termine per la presentazione di un’offerta vincolante, che non dovrebbe essere significativamente più lunga dell’offerta in corso, è stato fissato da TIM al 30 settembre. La firma dell’accordo tra Roma e KKR “segna una significativa accelerazione delle trattative” per l’acquisizione della rete e “rappresenta uno scenario molto promettente”, giudicano gli analisti di Intermonte.
Tuttavia, “la posizione di Vivendi resta una delle maggiori incertezze per il buon esito dell’operazione” dal momento che il gruppo “potrebbe esercitare il diritto di veto in caso di eventuale assemblea straordinaria” da convocarsi per approvare l’operazione”. .