Il presunto colpevole era noto alla polizia
Il processo per gli attentati terroristici del 2016 a Bruxelles si è concluso solo circa quattro settimane fa: tre attentatori suicidi dell’Isis hanno fatto esplodere bombe all’aeroporto Zaventem di Bruxelles e in una stazione della metropolitana nel cuore della capitale belga. Hanno ucciso più di 30 persone e ne hanno ferite 340. Le persone in lutto sono rimaste sbalordite anche dalle notizie dei media dell’epoca secondo cui molti degli accusati erano stati monitorati dalle autorità di sicurezza belghe prima degli attacchi e potevano ancora commettere i loro omicidi in seguito.
Il presunto autore dell’attuale attacco era noto anche alla polizia, ad esempio per tratta di esseri umani, soggiorno illegale e pericolo per la sicurezza dello Stato. Nel luglio 2016 un’autorità di polizia straniera ha trasmesso informazioni non confermate secondo le quali l’uomo aveva un profilo islamista e voleva recarsi in una zona di conflitto per condurre il jihad, ha detto il ministro della Giustizia. Tuttavia, ci sono molte di queste informazioni. Sono stati controllati senza risultati.
Roma: il presunto assassino è entrato via Lampedusa
Secondo il governo di destra italiano, il presunto assassino è arrivato in Europa nel 2011 a bordo di una nave di profughi provenienti dalla Tunisia attraverso l’isola mediterranea italiana di Lampedusa. Dopo un soggiorno temporaneo in Svezia nel 2016, l’uomo è stato classificato come islamista radicale dalle autorità italiane ed è stato anche osservato, ha riferito l’agenzia Ansa citando il governo. Poi è andato in Belgio.
Il vice primo ministro dell’attuale governo di destra, Matteo Salvini, ha visto in questo una prova di avere ragione quando ha messo in guardia contro lo sbarco di terroristi islamici a Lampedusa. “Sono stato accusato di fomentare l’odio. Ma avevo ragione”, ha detto l’ex ministro degli Interni e attuale ministro dei Trasporti della Lega.
Per la sua vicinanza alla Tunisia, la piccola isola di Lampedusa è da molti anni uno dei centri di immigrazione africana verso l’Europa. Quest’estate, dopo una pericolosa traversata in mare a bordo di piccole imbarcazioni, sono arrivate lì ogni giorno diverse migliaia di migranti. Attualmente se ne contano solitamente alcune decine al giorno. Il numero degli arrivi dipende fortemente dalle condizioni meteorologiche. Durante le traversate si verificano ripetutamente incidenti mortali.