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Ho sentito un rivolo di sudore scorrermi lungo la schiena? Vattene, sì. E anche i guanciali del mio casco stanno iniziando a diventare un po’ morbidi. Non c’è da stupirsi, dato che devo essere davanti al semaforo da almeno cinque minuti ormai, che sembra ostinatamente rifiutarsi di diventare verde per me…
Come residente del centro di una città di medie dimensioni con forti ambizioni (climatiche), di recente ho avuto la forte impressione di dover affrontare un cambiamento nella politica dei semafori nel centro. Naturalmente, questo non è stato annunciato da nessuna parte attraverso i canali municipali ufficiali, o devo aver perso la stampa (molto) fine da qualche parte. Ad ogni modo, dove prima i semafori cambiavano colore molto più velocemente, non posso sfuggire alla sensazione che ora le persone debbano aspettare molto più a lungo. Politica di scoraggiamento? Potrebbe essere possibile.
In ogni caso, si adatterebbe perfettamente agli ambiziosi piani di nuova costruzione del centro. Più di 800 case alte e basse saranno costruite lì entro dieci anni e solo la metà di queste case ha il proprio parcheggio per l’auto. Per il resto è previsto un “hub di parcheggio altrove”, ma i decisori si aspettano piuttosto che gran parte dei futuri abitanti utilizzerà, ad esempio, i mezzi pubblici. Quest’ultimo mi sembra un pensiero un po’ ingenuo visti i prezzi elevati dei biglietti del treno e il trasporto pubblico non sempre affidabile nei Paesi Bassi. Pensa alle famigerate foglie autunnali sui binari del treno….
A quanto pare, quindi, la nuova normativa sui semafori con tempi di attesa più lunghi ha lo scopo di disturbare un po’ automobilisti e motociclisti e di allontanarli da auto e moto, saltare sull’autobus o sul treno. Un ulteriore inconveniente per i motociclisti è che non vengono più rilevati da molti semafori, come avveniva prima.
E così sono tornato a quel rivolo gonfio di sudore che mi scorre lungo la schiena. Problema aggiuntivo: sembra che tutti debbano girare a destra, dove io voglio girare a sinistra. Il tempo passa mentre controllo disperatamente i miei specchietti per vedere se finalmente un’auto si ferma dietro di me e posso continuare per la mia strada. Proprio quando sto per diventare disobbediente, un’auto si ferma dietro di me e il semaforo diventa subito verde, dopodiché continuo a guidare, stringendo leggermente i denti. Questo digrignamento di denti deve essere udibile anche dai pedoni a un semaforo di distanza, perché è lì che tutto ricomincia….
Che sollievo attraversare una settimana dopo una megalopoli come Milano, anche se all’inizio non si potrebbe pensare. Certo, anche in questo i lati negativi non mancano, ma in sella a uno scooter ancora popolarissimo in Italia, in questo caso il nuovo Yamaha XMax Tech Max 300 (primo test più avanti in questo numero), si entra davvero nel traffico. Con solo accelerazione e frenata, nuoti nel traffico in modo straordinariamente rilassato, nonostante l’enorme pressione del traffico e l’altrettanto grande caos. E la cosa fantastica è che lo scooter, un po’ erroneamente dimenticato nel traffico olandese, qui è parte integrante della cultura del traffico. Al semaforo, gli automobilisti cedono anche la precedenza e di solito danno un grato pollice alzato. E in ogni caso, non devi mai preoccuparti che nessuno ti venga dietro al semaforo, che tra l’altro semplicemente rileva tutto e tutti, come dovrebbe….
Jeroen Hidding – redattore MotoPlus