Bu Cuaron fatto suo inizio in musica facendo parte del manifesto del festival La Prima Estate che si è svolto sulle coste italiane del Lido di Camaiore, in Toscana. L’erede del regista messicano Alfonso Cuaroncontagiato le migliaia di giovani presenti che si sono dati appuntamento all’incontro musicale.
La giovane donna, che porta l’arte nel sangue, scrive e produce le sue canzoni in cui condivide le sue radici. Inoltre, come se non fosse già dotata, canta in inglese, italiano e spagnolo.
“Sono italo-messicana perché quelle sono le mie radici, a volte mi sento molto esagerata, molto messicana, ma anche molto italiana, i miei amici lo sentono perché sono molto espressiva di culture. Ma a volte mi sembra di non essere abbastanza italiana per gli italiani, come per i messicani, e a volte creo il mio mondo”, ha detto. Bu Cuaron.
L’artista ha 136.000 follower sul suo account Instagram e afferma di dipingere il proprio universo:
“Ho una cosa chiamata sinestesia che mi fa vedere i colori, ce l’ha anche mio fratello, e cioè associ i colori al suono e nel mio caso note, accordi, frequenze, ce l’ho anche con le persone, ma soprattutto con la musica mi dà direzione perché so cosa voglio che provino le persone, il mio mondo sono i colori che vedo nella mia testa”.
La figlia di Alfonso Cuaron studiò al Conservatorio di Musica della città di Lucca, in Italia, che divenne la sua attività respiratoria:
“Per me la musica è il mio modo di esprimermi, non riesco a immaginare una vita senza di essa, è qualcosa di assolutamente necessario nella mia vita. Da piccola cantavo sempre, poi a quattro anni ho iniziato il pianoforte, a cinque il violino, l’ho fatto per cinque anni, poi sono passata alla chitarra, e quando mi sono trasferita in Italia ho fatto sette anni di conservatorio a Lucca, è a mezz’ora da qui”.
La musica: sua ispirazione e mezzo di comunicazione
Sin dall’infanzia, Bu Cuaron decise che la musica sarebbe stata la sua strada: “Era come un bambino a cui piace dipingere, che dice che puoi usare più colori, un’immagine più grande, quindi ne metto sempre di più, è stato con la musica, nel senso di più suono, produco e scrivo tutto, è sempre stato così”.
Da madre italiana e padre messicano, la comunicazione è parte integrante della sua vita poiché spiega in dettaglio con quale lingua si sente più a suo agio:
“Dipende dai giorni, al momento parlo italiano con i frequentatori del festival, inglese con alcune persone con cui lavoro, e poi i musicisti vengono dal Venezuela, poi lo spagnolo e questo mi fa un po’ impazzire. Ma è così che sono cresciuto, a casa parliamo tutti e tre e nella stessa frase parlo tutti e tre ed è così che funziona la mia mente.