MILANO (awp/afp) – La Caisse des dépôts (CDP), affiliata al fondo di investimento Macquarie, ha annunciato venerdì di aver presentato una nuova offerta non vincolante per rilevare la rete di Telecom Italia (TIM).
La Cdp ha affermato in un breve comunicato che il consiglio di amministrazione della banca pubblica ha dato “il via libera alla presentazione di una nuova offerta non vincolante” per la rete di Telecom Italia.
“L’offerta è valida fino al 30 luglio”, aggiunge la banca, controllata all’82,7% dallo Stato italiano, senza rivelare l’ammontare della sua offerta.
Il tandem CDP-Macquarie e il fondo di investimento americano KKR, che avevano avanzato una proposta concorrente, erano stati invitati da TIM all’inizio di maggio a rivedere al rialzo le proprie offerte entro la scadenza del 9 giugno.
CDP aveva proposto a maggio 19,3 miliardi di euro, in aumento rispetto ai circa 18 miliardi di euro di un’offerta iniziale per l’acquisizione della rete, mentre KKR ha proposto 21 miliardi di euro, in calo rispetto ai 20 miliardi di euro precedenti.
Il fondo KKR dovrebbe anche presentare una nuova offerta migliorata, ha appreso AFP da una fonte a conoscenza della questione.
KKR possiede già il 37,5% di FiberCop, l’operatore di rete di Telecom Italia. Una quota per la quale il fondo ha sborsato 1,8 miliardi di euro nel 2021.
L’amministratore delegato di TIM, Pietro Labriola, aveva presentato a giugno 2022 un piano strategico, incentrato sulla ripartizione tra la rete telefonica fissa in vendita e le attività di servizio.
Le offerte di CDP e KKR sono rivolte alla futura società TIM, che riunisce la rete fissa e Sparkle, società controllata dall’operatore che gestisce i cavi sottomarini.
A metà maggio, la CDP ha indicato che c’erano pochi margini per aumentare la propria offerta.
“Non possiamo dire che lo alzeremo”, ha detto l’amministratore delegato della banca pubblica Dario Scannapieco alla domanda sulla richiesta di TIM di rivedere l’offerta al rialzo.
Questa nuova offerta dovrebbe essere sempre ben al di sotto delle aspettative di Vivendi, il maggiore azionista di Telecom Italia, che ha fissato un livello molto alto con 31 miliardi di euro.
Il Ministero dell’Economia italiano ha annunciato all’inizio di maggio di essere pronto a sostenere un’eventuale offerta congiunta di CDP e KKR. L’ing. Scannapieco precisa che non escluderebbe tale collaborazione.
Dopo Vivendi, che detiene una quota del 23,75%, lo Stato italiano è il secondo azionista di Telecom Italia con il 9,81% di CDP.
La coalizione di governo di destra e di estrema destra guidata da Giorgia Meloni ha più volte affermato di voler creare “una rete nazionale a controllo pubblico”.
afp/rp