Dalle pensioni alla riduzione dell’Iva su alcuni prodotti, uno sguardo alle principali misure introdotte in Italia dalla Finanziaria 2023, alcune delle quali entrate in vigore il 1° gennaio.
La Legge Finanziaria 2023 ha ricevuto il via libera definitivo dal Senato il 29 dicembre 2022, portando all’entrata in vigore di una serie di nuovi provvedimenti a partire dal 1° gennaio 2023.
Riduzione dell’IVA al 5% per alcuni prodotti
Per combattere l’inflazione, il governo italiano ha deciso di ridurre l’Iva al 5% su alcuni prodotti, soprattutto quelli legati alla prima infanzia: latte in polvere, seggiolini auto, pannolini. La riduzione dell’Iva colpisce anche l’igiene intima femminile.
uso di contanti
Cambia ancora la norma per l’utilizzo del contante, il limite massimo è stato alzato da 1.000 a 5.000 euro. Negli ultimi anni è stato spesso abbassato o alzato a seconda del governo.
Pensionamento: l’età del pensionamento anticipato modificata
nel 2024 è possibile andare in pensione con 41 anni di contributi e 62 anni. Un bonus sarà dato a coloro che scelgono di continuare a lavorare. Cambia l’opzione “Donne”, con possibile scostamento dai 60 anni, dai 58 anni precedenti (che possono essere ridotti di un anno per ogni figlio, ma entro il limite di 2 anni, cioè 58 anni), e solo per altri tre categorie difficili.
La pensione minima salirà a 600 euro anche per gli over 75.
Cedolare secca per i lavoratori autonomi e partita IVA
Possono beneficiare dell’a Tassa fissa al 15% fino a 85.000 euro di reddito (rispetto ai 65.000 euro precedenti).
Assegno familiare universale
Dal 1 gennaio 2023 è previsto un aumento del 50 per cento della pensione di base per le famiglie con figli di età inferiore a un anno e per i bambini da uno a tre anni con tre o più figli e un reddito familiare fino a 40.000 euro. Per le famiglie con 4 o più figli è prevista anche una maggiorazione del 50% dell’assegno per genitore single.
congedo di maternità
Un ulteriore mese di congedo facoltativo è concesso e retribuito all’80%, da fruire (a turno) di uno dei genitori fino al compimento del sesto anno di età del figlio.
Tessera cultura giovanile e tessera merito
La tessera per favorire l’accesso alla cultura dei giovani adulti non sarà abolita definitivamente, ma rilanciata. Chi compie 18 anni nel 2024 può beneficiare di due tessere da 500 euro ciascuna (cumulabili) a due condizioni. Una viene data solo ai giovani il cui reddito familiare non supera i 35.000 euro annui, l’altra (carta di merito) viene offerta ai giovani adulti che si laureano con il massimo dei voti (corrisponde alla nota TB).
Tuttavia, i giovani nati nel 2004 possono usufruire del “bonus cultura” nella sua versione originaria, cioè senza condizioni.
Premio “Elettrodomestici”.
Per il 2023, l’importo dell’agevolazione fiscale prevista per l’acquisto di mobili e grandi elettrodomestici di almeno classe A per forni, classe E per lavatrici, asciugatrici e stoviglie lavabiancheria e classe F per frigoriferi e congelatori passa da 5.000 euro a 8.000 euro.
energia
I finanziamenti riprenderanno nel 2024 per aiutare le famiglie e le imprese con bollette energetiche coperte grazie al divario di bilancio di 21 miliardi di dollari. Maggiori crediti d’imposta sono previsti in particolare per le imprese grandi consumatrici di energia e gas. L’aliquota IVA sulle bollette dei consumi per i servizi di teleriscaldamento nel primo trimestre 2023 è passata dal 22% al 5%.
Perseguire
L’entrata in vigore della Plastic and Sugar Tax è ancora sospesa nel 2024. Dovrebbe includere una tassa sui prodotti di plastica monouso e sulle bevande zuccherate.
Reddito di Cittadinanza
Inizia il periodo transitorio per abolire il reddito di cittadinanza. Dal 1° gennaio 2023 le persone di età compresa tra i 18 e i 59 anni (che sono abili al lavoro ma non hanno nel proprio nucleo familiare disabili, minori o persone a carico con più di 60 anni) beneficeranno di un reddito entro il limite massimo di 7 mesi, in luogo dell’attuale rinnovabile 18 mesi. È inoltre prevista la partecipazione a corsi di formazione o riqualificazione professionale per almeno sei mesi. In caso contrario si perde il vantaggio reddituale, come nel caso di rifiuto della prima offerta di lavoro. Inoltre, la parte locativa dell’assegno viene pagata direttamente ai proprietari.
Il reddito di cittadinanza sarà abrogato il 1° gennaio 2024 e sostituito da una nuova riforma. I risparmi sui costi saranno assegnati a un fondo speciale che finanzierà la riforma complessiva per sostenere la povertà e l’inclusione.