Il suo nome è Gioia. Sebbene non sia né il suo nome originale né quello che usa oggi, ciò che dice in forma anonima descrive un percorso verso la gioia: dalla tratta di esseri umani alla liberazione. Joy racconta di un viaggio che inizia in Nigeria, dove è nata nel 1998, e parla di sé ” nuova vita “ a Parigi, grazie al sostegno dell’associazione Aux captifs, la liberation.
“Prima di raccontarvi la mia storia in Francia, devo cominciare dall’inizio, in Nigeria nel 2016. Sono stato ingannato da una donna che mi ha suggerito di abbandonare la mia vita in Nigeria e di andare in Italia. Sapeva che mi stavo formando per diventare panettiere. Stavo già lavorando e nella nostra pasticceria proponevamo pezzi per matrimoni. Questa donna veniva sempre con un grosso ordine per noi.
Un giorno ha iniziato a parlarmi, è rimasta stupita dalla mia serietà, dalle mie capacità, dalla mia altezza, dalla mia figura e dalla mia bellezza. A poco a poco mi ha fatto capire che voleva aiutarmi e cambiare la mia vita portandomi all’estero. In Nigeria tutti vogliono andarci… Mi ha detto che avrei potuto sfruttare e trarre beneficio dal mio lavoro nelle grandi panetterie o anche nelle aziende in Italia. Tutto quello