Il Mulla Krekar sporge denuncia contro l’Italia alla Corte europea dei diritti dell’uomo di Strasburgo.
Krekar sta attualmente scontando una pena detentiva di dodici anni in Italia per pianificazione terroristica.
Nella denuncia si afferma che a Krekar non è mai stato permesso di vedere le prove contro di lui, che non era presente al processo per difendersi e che non gli è mai stato permesso di parlare con l’avvocato difensore nominato dal tribunale italiano.
Si lamenta anche delle condizioni di condanna in Italia.
– La denuncia si basa sia sul trattamento legale che ha subito, cioè la violazione del suo diritto a un giusto processo, sia sulla situazione in cui ha vissuto in una prigione italiana dopo il suo arrivo lì, ha detto alla NRK l’avvocato di Krekar, Brynjar Meling.
– Sono convinto che disponiamo di una buona base giuridica e che vi siano flagranti violazioni della Convenzione europea sui diritti dell’uomo. Spero che a questo caso venga data priorità alla Corte dei diritti umani, ha detto Meling.
L’avvocato Meling ha visitato Krekar in carcere in Italia 14 giorni fa per esaminare la denuncia. È stato il loro primo incontro dopo l’estradizione di Krekar in Italia nel marzo 2020.
– Aveva contatti molto limitati con il mondo esterno. Viveva in isolamento, dice Meling, che descrive le condizioni carcerarie in Italia come deplorevoli.
Lo studio legale Meling ha intentato causa anche per conto del genero di Krekar, condannato nello stesso caso di terrorismo in Italia.