Marine Le Pen evidenzia le sue divergenze con l’esecutivo italiano sull’immigrazione

Alsazia, Bretagna, Occitania… A Beaucaire nel Gard, durante il rientro a scuola del Rally Nazionale (RN), i prodotti locali sono esposti negli stand regionali gestiti da volontari. L’atmosfera è così amichevole che Marine Le Pen canticchia davanti alle telecamere il ritornello di una canzone di Dalida. Ma dietro il tocco pittoresco e locale, al Rally Nazionale si nascondono sempre questioni europee.

Mentre da giovedì l’Italia si confronta con l’arrivo di migliaia di migranti sull’isola di Lampedusa, Marine Le Pen sembra aver preso le distanze da Roma per la prima volta. L’avvio di grandi manovre in vista delle elezioni europee del 9 giugno, un voto ad alta posta per il RN e il suo presidente Jordan Bardella, che ancora una volta hanno il compito di eguagliare, se non superare, il risultato del 2019. Sotto la sua guida, la RN ha ottenuto il maggior numero di seggi al Parlamento europeo tra i partiti francesi, con 23 deputati.

Dopo questo ritorno militante a Beaucaire, Marine Le Pen si è recata questa domenica nel nord della penisola italiana per incontrare il rappresentante della Lega e noto nazionalista Matteo Salvini. Il vicepresidente del Consiglio italiano, che tiene lì il suo incontro politico annuale, appartiene alla coalizione di governo di destra guidata da Giorgia Meloni, leader del partito di estrema destra Fratelli d’Italia.

Gli alleati convenienti diventano scomodi

Questo alleato occasionale – la sua elezione nel settembre 2022 è stata accolta con favore dalla RN – è diventato ingombrante a causa dei suoi ripetuti appelli alla solidarietà europea di fronte alle ondate di migranti. Una forma di rinuncia, addirittura di abdicazione, da parte del RN, che ha reso questi ultimi avvenimenti un sintomo della crisi migratoria e allo stesso tempo un comprovato argomento di campagna elettorale.

“Con Emmanuel Macron l’Europa è diventata un luogo di accoglienza per i migranti. Con noi accompagnerà le barche verso i paesi di partenza”, ha annunciato Giordano Bardella davanti a un pubblico convinto di eletti e attivisti riuniti questo sabato nell’arena di Beaucaire.

“Se fossi italiano rimarrei deluso”

La stessa Marine Le Pen ha sostenuto con veemenza questa affermazione sul palco, in un’allusione appena velata alle dichiarazioni di Giorgia Meloni. “E vado ancora oltre: è inutile chiedere all’Unione Europea di risolvere la crisi diplomatica, proprio come un bambino chiama sua madre quando ha un problema. È vano e persino pericoloso”, lo derise. Il presidente del Consiglio italiano, ricevendo questa domenica a Lampedusa la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, ha dichiarato: “Qui è in gioco il futuro dell’Europa”.

Lo spettro di un’astensione record alle elezioni regionali del 2021 infesta le fila del RN. L’Assemblea nazionale non aveva ricevuto alcuna regione. Per “mobilitarsi” alle elezioni europee, il partito punta più che mai sui suoi principi fondamentali: l’immigrazione in prima linea. L’occasione per denunciare una certa morbidezza di Giorgia Meloni, lontana dalle promesse da piattaforma della sua campagna. “Il nostro alleato è Salvini, non Meloni”, hanno ricordato venerdì i leader di RN a porte chiuse durante una riunione di fazioni a margine del Palazzo Papale ad Avignone.

«Se fossi italiano forse rimarrei deluso, ma non sono italiano», commenta semplicemente in privato Giordano Bardella, elogiando allo stesso tempo le qualità dell’ex ministro dell’Interno italiano. “Salvini ha contribuito a ridurre significativamente i resi delle barche. MMe La Meloni cerca di fronteggiare una crisi e una penuria», tiene a ricordare il presidente della Rn. Due pesi, due misure. E per aggiungere un appello agli elettori francesi: «La politica più umanistica è la nostra perché scoraggia l’attraversamento».

Marion Maréchal si è grattata

A questo allontanamento è legato anche l’arrivo improvviso di Marion Maréchal, candidata e leader della lista Reconquista, a Lampedusa venerdì. La nipote di Marine Le Pen sostiene chiaramente l’esecutivo italiano guidato da Giorgia Meloni, che è stato “deluso dall’Ue, dalla Francia e da altri”. [qui] è solo di fronte a questa situazione, anche se i confini italiani non sono solo i confini dell’Italia”.

Più Salvini che Meloni, Marine Le Pen sfrutta la sua esperienza nei piccoli gruppi, anche se ciò significa far arrabbiare Marion Maréchal: «Ero lì nel 2011 quando avevamo bisogno di immagini per far conoscere la nostra posizione su Lampedusa», lamenta.

Anche il futuro candidato all’Eliseo non si sottrae alla pubblicità “fino a prova contraria”. A margine delle giornate di rientro a scuola della RN, ha presentato una “Dichiarazione dei diritti dei popoli e delle nazioni”, una sorta di carta che intende “lavorare per la pace universale” e che vorrebbe vedere firmata da diversi Paesi. Abbastanza per riscaldare un po’ la campagna elettorale.

Alberto Gabriele

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