La polizia italiana ha ora determinato l’identità dell’estremista di destra tramite registrazioni video: viene dalla Germania. Deve rispondere di aver glorificato il nazionalsocialismo, rischia una pena detentiva fino a 18 mesi e una multa fino a 6.000 euro.
I fan irriducibili della Lazio sono noti per le loro simpatie fasciste. A quanto pare, anche i neonazisti dall’estero sono ora attratti da questa atmosfera. Inoltre, dalla caduta è al potere in Italia un governo di estrema destra, guidato dal partito Fratelli d’Italia, i cui membri hanno anche simpatie fasciste. Si ha a volte l’impressione che l’apologia del fascismo in Italia non sia un reato ma faccia parte della cultura nazionale.
Il capo dell’agenzia digitale italiana 3-I, nominato dal governo, si è recentemente imbattuto in una citazione di Mussolini. Claudio Anastasio si è dimesso. Mantiene stretti contatti con Rachele Mussolini, nipote del Duce e sostenitrice del premier Giorgia Meloni. Suo cognato, il ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida, ha assicurato la nomina di Anastasio. È evidente anche il legame di Lollobrigida con il fascismo. Nel 2012 ha condotto una campagna per un mausoleo neofascista per il criminale di guerra fascista Rodolfo Graziani nel villaggio di Affile vicino a Roma. Sebbene il generale Graziani abbia deportato migliaia di libici nei campi di concentramento nel 1933 e abbia condotto una guerra di rappresaglia e gas velenosi in Etiopia tra il 1935 e il 1937, è ancora oggi venerato come un eroe dai neofascisti.
Non devi temere procedimenti penali in Italia
Gli eccessi negli stadi di calcio rientrano in questa classifica. Domenica i tifosi laziali avevano più volte intonato cori antisemiti, come ha stabilito la giustizia sportiva. In un primo momento, solo la comunità ebraica ha protestato. Ruth Dugherello, la presidente, ha twittato: “Un’intera curva che canta ritornelli antisemiti, un ‘tifoso’ sugli spalti con la maglia di Hitlerson e il numero 88 e noi, come sempre, siamo gli unici indignati e a protestare”. La comunità ebraica si sente sola di fronte all’indifferenza generale. Una volta resi noti gli episodi, la Sicurezza dello Stato italiana ha indagato. Sono stati identificati tre uomini. Uno di loro ha indossato la maglia “Hitlerson” allo stadio, ei tre sono stati ripresi mentre facevano il saluto romano, una variante del saluto hitleriano.
I neofascisti, a quanto pare, non hanno paura. Invece, posano con orgoglio sui social media. Non devi temere procedimenti penali in Italia. I giudici italiani generalmente considerano il fatto dell'”apologia del fascismo” da presentare solo quando viene riconosciuto un “pericolo serio e concreto di riorganizzazione del partito fascista”, cioè quasi mai. Certo, non è il caso degli episodi dello stadio. I fatti di causa sono stati fissati dalla legge nel 1952 e la Corte costituzionale li ha sempre interpretati in modo molto restrittivo. Successivi tentativi da parte di politici di criminalizzare gesti nazisti come il saluto romano o la propaganda fallirono, l’ultimo nel 2017.
Il ministro dello Sport, Andrea Abodi, ha riconosciuto soprattutto una responsabilità individuale. “Se sbagli devi pagare, e per questo serve più tecnologia negli stadi. Non dobbiamo trovare alibi, dobbiamo intervenire anche a livello culturale, a partire dalle scuole, e ci deve essere collaborazione “. tra le istituzioni”, ha detto. L’associazione Lazio Roma ha preso le distanze da “qualsiasi manifestazione o azione discriminatoria, razzista o antisemita”. La questione è quanto siano efficaci tali impegni nei confronti della classe politica al potere in Italia. Il secondo statista è il presidente del Senato, Ignazio La Russa. Il figlio di un funzionario fascista siciliano ha più volte mostrato pubblico orgoglio per i busti di Mussolini che conserva in casa.
Con materiale di SID.