L’opposizione accusa la Meloni di guerra alle Ong e di salvataggi in mare

DElly Schlein, leader dell’opposizione socialdemocratica, ha fortemente criticato il primo ministro Giorgia Meloni per la sua politica sull’immigrazione. Roma sta conducendo una “guerra contro le organizzazioni non governative” e le loro navi di salvataggio private nel Mediterraneo centrale, commettendo così un “crimine contro la solidarietà”, ha detto Schlein sui social media mercoledì sera.

Mattia Rub

Corrispondente politico per Italia, Vaticano, Albania e Malta con sede a Roma.

Nei giorni scorsi, le autorità italiane hanno arrestato tre navi di salvataggio per un periodo iniziale di 20 giorni per aver violato le norme più severe imposte all’inizio di quest’anno ai soccorritori marittimi privati ​​e multato gli operatori fino a 10.000 euro.

Secondo le nuove regole, le navi di soccorso devono fare scalo nel porto loro assegnato immediatamente dopo una singola operazione di salvataggio, invece di imbarcare tutte le imbarcazioni di migranti consentite dalla capacità della loro nave, come avveniva in precedenza per più operazioni. Sono interessate da questa decisione la Open Arms dell’omonima organizzazione umanitaria spagnola, nonché l’Aurora e la Sea-Eye 4 delle organizzazioni tedesche Sea Watch e Sea Eye.

La Meloni ha respinto le critiche di Schlein, sostenendo che la coalizione di centrodestra da lei guidata sta semplicemente applicando leggi e principi “che sono sempre esistiti in ogni Stato: non è consentito agevolare l’immigrazione clandestina e la tratta di esseri umani, direttamente o indirettamente”. Da parte sua, Meloni ha definito un segno di solidarietà “fermare i viaggi della speranza e le morti in mare”. Contribuire all’arricchimento di chi organizza la tratta di esseri umani non ha nulla a che vedere con la solidarietà e l’umanità.

Alberto Gabriele

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