MILANO (Reuters) – Lo Stato italiano si è assicurato l’opportunità di entrare nel business della telefonia fissa di Telecom Italia.
Come annunciato giovedì dal ministero delle Finanze, è stata firmata una corrispondente lettera di intenti con l’investitore finanziario statunitense KKR. L’accordo apre la strada al governo di Roma per rilevare fino al 20% di una futura società di locatori nel settore della telefonia fissa con qualsiasi offerta vincolante. KKR sta attualmente negoziando esclusivamente con Telecom Italia per un’acquisizione multimiliardaria di Netco, che include Sparkle, la divisione di reti fisse e cavi sottomarini fortemente indebitata dell’ex monopolista.
KKR ha tempo fino a settembre per presentare un’offerta vincolante. Secondo gli addetti ai lavori, nelle trattative in corso da giugno, l’investitore finanziario statunitense aveva offerto circa 23 miliardi di euro, tra debito e alcune voci variabili. La valutazione reale della società è di circa dieci miliardi di euro. Con un ingresso l’Italia avrebbe la possibilità di giocare un ruolo centrale in tutte le scelte strategiche relative alla rete fissa di Telecom Italia.
(Rapporto di Valentina Za, scritto da Elke Ahlswede, editing di Birgit Mittwollen. In caso di domande, contattare il nostro team editoriale all’indirizzo berlin.newsroom@thomsonillustration.com (per la politica e l’economia) o frankfurt.newsroom@thomsonillustration .com ( per aziende e mercati).)