Dopo la crisi acuta del novembre 2023 nel dossier Microtecnica e una guerra di territorio tra Safran e il governo italiano, Roma ha finalmente acconsentito all’acquisizione di questa filiale italiana nell’ambito del progetto per rilevare la propulsione e i controlli di volo della Collins Aerospace. Zafferano “accoglie con favore questa decisione”, ha sottolineato il gruppo francese in un comunicato stampa diffuso giovedì. Per mettere le mani su Microtecnica subentra Safran “Un insieme di impegni compatibili con gli obiettivi perseguiti da questa acquisizione, rispondendo alle preoccupazioni espresse nell’originale decreto italiano del 16 novembre 2023 e fornendo adeguate garanzie per gli interessi nazionali dell’Italia”..
Inoltre, nel Regno Unito il Ministro degli Esteri controllato secondo il Legge sulla sicurezza nazionale e sugli investimenti e ha informato Safran che non avrebbe intrapreso ulteriori azioni in merito a questa proposta di acquisizione. Questa decisione di Londra rappresenta “Approvazione incondizionata”, ha stimato Safran nel suo comunicato stampa. La finalizzazione di questo progetto di acquisizione è ancora in sospeso “soggetto all’ottenimento di ulteriori approvazioni normative, in particolare nel contesto del controllo delle fusioni, e alle consuete condizioni di chiusura”.
Crisi e incomprensioni
Un ripasso: Safran acquisirà nel luglio 2023 le attività di attuazione e controlli di volo di Collins Aerospace, che comprende anche Microtecnica. L’attività corrispondente di Collins Aerospace, a sua volta una filiale di RTX (ex Raytheon), è uno dei principali fornitori mondiali di sistemi di propulsione e controllo di volo per aerei ed elicotteri commerciali e militari.
A novembre Safran è stato informato, senza discussione preventiva, della decisione del governo italiano, con l’appoggio della Germania, di respingere la vendita di Microtecnica al gruppo francese. Questa operazione fu allora costitutiva per Roma “una minaccia straordinaria agli interessi essenziali della difesa e della sicurezza nazionale”. Incomprensioni tra Parigi e Roma, che mantengono comunque buoni rapporti, soprattutto con i due ministri responsabili della Difesa, Guido Crosetto e Sébastien Lecornu. Alla fine va tutto bene, va tutto bene…