L’Italia è alle prese con la difficile successione di Berlusconi
Silvio Berlusconi – un uomo che riflette l’Italia – nel bene e nel male. Questo politico ha influenzato il suo paese più di chiunque altro perché non era solo ricco ma anche potente. Oggi, a un anno dalla sua morte, l’Italia è alle prese con la difficile eredità politica che si è lasciato alle spalle. Alcuni lo adorano, altri lo odiano.
Strade Berlusconi, francobolli Berlusconi e campagna elettorale Berlusconi
Berlusconi è morto tragicamente nel giugno 2023 all’età di 86 anni. Occupa ancora un posto importante nella vita politica italiana. Le strade e le piazze porteranno il suo nome e gli verrà consegnato un francobollo. Il suo partito, Forza Italia, in campagna per le elezioni europee, ha il nome scritto in maiuscolo con il titolo “Presidente”. Sostenuto dal candidato principale Antonio Tajani, Berlusconi è rappresentato sui manifesti.
Silvio Berlusconi ha rifiutato di dargli un successore mentre era in vita, ma il suo partito ora sta cercando di sopravvivere. Forza Italia sta cercando di sopravvivere all’interno della coalizione di destra guidata dal primo ministro Giorgia Meloni. I sondaggi indicano che raggiunge solo una minoranza dell’8%. Ma nelle riunioni del partito, Berlusconi viene celebrato come un eroe nazionale, con l’inno “Grazie per Silvio” in sottofondo.
Inventore del populismo moderno
Questo milanese aveva la capacità di suscitare entusiasmo intorno a sé. Prima della politica, era un magnate dei media che possedeva tre stazioni televisive e due giornali. All’inizio degli anni ’90, Berlusconi colse l’opportunità offerta dallo scandalo di corruzione di massa in Italia e fondò il suo partito, promettendo di attuare le riforme. Sebbene molte di queste promesse non siano state mantenute, gli italiani lo hanno eletto Primo Ministro quattro volte (1994-2011).
Le sue azioni hanno lasciato un’eredità mista: un pesante debito nazionale, una crisi economica e disoccupazione. Ristrutturazioni o ammodernamenti raramente erano il suo obiettivo.
Ma il “berlusconismo”, una forma contemporanea di populismo, continua in Italia ed esercita una grande influenza sulla politica e sulla società. L’eredità rimanente comprende i continui scandali e le questioni legali legate al cosiddetto scandalo “bunga-bunga”, che ha coinvolto feste con minorenni. Con i suoi soldi e il suo controllo sui media, Berlusconi ha dovuto affrontare questi scandali ancora e ancora. Molti lo accusano di snaturare la cultura politica italiana con la sua arroganza.
Parallelismi tra Berlusconi e Meloni
Nell’attuale governo italiano, Forza Italia è il partito più piccolo coinvolto. Ma si tracciano parallelismi tra Meloni e il suo ex primo ministro Berlusconi. Menicucci, editorialista de Il Messaggero, vede somiglianze nella loro comunicazione con il pubblico e nel modo in cui trattano la stampa.
Berlusconi ha dominato la scena dei videomessaggi, inviando numerose cassette alle reti televisive per evitare domande imbarazzanti durante le interviste in diretta e i talk show. La Meloni ha seguito questo modello con i propri videomessaggi, come la serie “Le note di Giorgia” sui social.
Le somiglianze appaiono anche nella messa in scena. Berlusconi si è presentato vicino alla gente, si è confuso felicemente con la folla e si è fatto chiamare “Silvio” invece che presidente. Le difficoltà della Meloni sono simili: si concentra sulla persona stessa, con il suo marchio di fabbrica “Giorgia” che spinge verso l’alto.
L’eredità di Berlusconi nella politica di oggi
Nonostante le polemiche che circondano Berlusconi, rimane una forza nella politica italiana. Anche se le critiche a questo tributo sono forti, il governo continua ad emergere con l’intenzione di riformare la giustizia. Questo progetto, chiamato “Riforma della giustizia Berlusconi”, mira ad aumentare i diritti dei cittadini, offrire test psicologici a giudici e pubblici ministeri e rafforzare le capacità di difesa. È chiaro che l’influenza di Berlusconi continua.
Amato per il suo carattere controverso, noto per le sue decisioni politiche, economiche e personali, e nel ricordo degli scandali che sconvolsero un Paese, Silvio Berlusconi sarà ricordato come colui che ha cambiato a sua immagine l’Italia. Un uomo amato o odiato, la sua influenza durerà per decenni. Non c’è dubbio che l’Italia si senta ancora l’ex presidente del Consiglio.
I critici e gli oppositori di lunga data di Berlusconi condannano i tributi. Potrebbero anche essere rimasti feriti quando, poco dopo la sua morte, fu suggerito che il prossimo ponte che collegasse l’Italia alla Sicilia avrebbe dovuto portargli il nome. Il Ponte sul fiume Messina era uno dei suoi progetti preferiti. L’apertura è prevista per il 2032. Se il nome di Berlusconi verrà mantenuto, potrebbe vivere per sempre sul ponte sospeso più lungo del mondo, a patto che venga completato entro quella data.
Quotidiano “Il Messaggero”Parola “Meno male che Silvio c’è”Rapporti AGI