Il fondo di investimento italiano FSI ha accettato di investire fino a 100 milioni di euro ($ 110 milioni) nell’operatore di carte di debito BANCOMAT per sostenere la sua espansione in Europa.
In un comunicato stampa congiunto di mercoledì, i due gruppi hanno indicato che FSI parteciperà a un aumento di capitale riservato per acquisire una quota di minoranza, la cui dimensione non è stata rivelata.
BANCOMAT è attualmente di proprietà di 113 banche italiane guidate da Intesa Sanpaolo, il più grande istituto di credito del Paese, che detiene una quota del 31,55%.
Secondo un nuovo piano industriale elaborato dalla società, dai suoi principali azionisti e da FSI, BANCOMAT realizzerà acquisizioni mirate e costruirà una nuova piattaforma per offrire ai clienti una gamma più ampia di servizi e prodotti.
La FSI ha scommesso sul settore fintech italiano, investendo più di 900 milioni di euro in una serie di accordi negli ultimi anni, tra cui il fornitore di software bancario Cedacri e il gruppo di dati sul credito Cerved.
A inizio 2022 investe nelle attività di pagamento del gruppo bancario cooperativo BCC ICCREA e acquisisce una partecipazione del 60% nella società di pagamenti elettronici BCC Pay.
BCC Pay è attualmente tra i potenziali offerenti per l’attività di pagamento messa in vendita dalla terza banca italiana, Banco BPM, secondo due persone vicine alla vicenda.
BANCOMAT, che gestisce i pagamenti con i marchi PagoBANCOMAT e BANCOMAT Pay, elabora oltre 2,8 miliardi di operazioni di pagamento e prelievo all’anno per un fatturato complessivo di circa 225 miliardi di euro.
Il settore dei pagamenti è stato travolto da un’ondata di fusioni e acquisizioni mentre cerca il peso finanziario per stare al passo con i progressi tecnologici mentre affronta la minaccia di nuovi entranti.
L’accordo arriva dopo che FSI ha firmato lo scorso anno un accordo provvisorio per un investimento in BANCOMAT.
($ 1 = 0,9059 euro)