L’eredità di Giorgio Armani: cosa succederà all’impero della moda dopo la sua morte?

Giorgio Armani, famoso stilista e uomo d’affari italiano, A 89 anni è consapevole della sua mortalità; per quello, ha espresso la sua volontà in un testamento, garantendo così la strada da seguire per la sopravvivenza della sua eredità.

L’assenza di eredi diretti apre un capitolo intrigante nel destino del marchio Armani, valutato dalla rivista 11,2 miliardi di dollari. Forbes.

Secondo RepubblicaL’enigma sul futuro di Armani ruota attorno alle sue tre nipoti più vicine: Silvana e Roberta, figlie del defunto fratello Sergio, e Andrea Camerana, figlio della sorella Rosanna.

Armani possiede il 99,9% del conglomerato imprenditoriale, con un valore e un encomiabile fatturato di 2,35 miliardi di dollari. Il restante 0,1% appartiene alla fondazione che porta il suo nome. Tuttavia, Le recenti voci sull’interesse di una società francese all’acquisizione della società hanno scatenato speculazioni.

Il designer italiano ha rifiutato l’idea di vendere la sua azienda a un gruppo straniero, riconoscendo che la sua eredità è legata alla sua essenza e visione. Ha sottolineato che il futuro di Armani deve riflettere la sua identità e i suoi valori.

Le ultime volontà e il testamento di Armani rivelano un piano dettagliato per il futuro della sua azienda, delineando una struttura d’azione che garantisce una continuità coerente con la sua eredità. Stabilisce sei categorie di azionisti (da A a F) con differenze nei diritti di voto e un processo decisionale rigoroso nella gestione della società.

Il socio A deterrà il 30% del capitale; Partner F, 10% e tutti gli altri, 15% ciascuno. Ma ogni azione A darà diritto a 1,33 voti e ogni azione F a 3 voti. Un rapido conteggio mostra che A+F deterrà il 40% del capitale, ma ciò che è più importante: aggiungerà il 53% dei voti nelle assemblee.

Anche per determinare i loro compensi “almeno il 51%” dovrà approvarli, altrimenti “gli amministratori non riceveranno alcun compenso”, si legge nel documento pubblicato da Il Corriere della Sera.

Giorgio Armani, a partire dagli anni ’80, ha disegnato i guardaroba di molte star come Richard Gere, Leonardo DiCaprio, Penélope Cruz e Christian Bale in diversi film ed è diventato lo stilista essenziale per le attrici più famose al mondo.

Alberto Gabriele

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