Secondo le informazioni di Le Parisien, l'impresa italiana citata dal Ministero per la Transizione Energetica ha dichiarato di non aver adeguatamente tenuto conto dei sussidi della tariffa tariffaria in gran parte delle sue fatture.
Norme a quattro o addirittura cinque cifre… Molti clienti dell'azienda elettrica ENI sono rimasti sorpresi di trovarlo nella loro posta nelle ultime settimane. Questi esorbitanti “importi di recupero” di diverse migliaia di euro richiesti dall’azienda italiana avevano suscitato numerose lamentele sui social network da parte dei consumatori. Il gruppo Facebook chiamato “Vittime dell'Eni e delle loro macchinazioni“Concentrati tanti messaggi di protesta.
L'Eni è stata convocata mercoledì dal ministro per la Transizione energetica, Agnès Pannier-Runacher, e alla fine ha ammesso gli errori. Si dice che le irregolarità riguardino circa 100.000 contratti Il parigino.
“I dirigenti dell'ENI si sono accorti che stavano inviando tabelle di fatturazione errate ad alcuni dei loro clienti che hanno rinnovato i loro contratti nella seconda metà del 2022, in particolare perché non hanno sfruttato appieno le misure di tutela del governo”, spiegano dall'ufficio del ministero.
La protezione tariffaria in questione
In altre parole, non sempre il fornitore di energia ha tenuto conto della riduzione in bolletta derivante dal sistema di tutela tariffaria. I dirigenti Eni attueranno quindi misure correttive che interesseranno 100.000 clienti. Questo è un vero sollievo per i clienti interessati.
Finora il broker energetico contattato da numerosi clienti ENI aveva riconosciuto solo la mancanza di informazioni da parte del fornitore energetico italiano. Per giustificare questi progetti di legge, il portavoce dell'autorità ha dichiarato l'11 agosto nelle colonne di Figaro il “rinnovo dei contratti di fornitura a prezzo fisso”.
Al momento non è stata annunciata la data in cui avverranno queste correzioni. Inoltre non è chiaro se gli errori ammessi dal fornitore di energia elettrica riguardino tutti i clienti insoddisfatti.
Il fornitore di energia Engie, anch'egli colpito dalle lamentele dei consumatori e convocato mercoledì dal ministero, difficilmente ha commesso errori di fatturazione. Per i clienti che addebitano importi elevati è stato impostato un intervallo di pagamento.