Le suore si ribellano alla politica vaticana

La cittadina di Pienza è idealmente situata nella Val d’Orcia, quasi a metà tra Montepulciano e Montalcino. Nomi che la fazione toscana conosce e comunque amante dei vini rossi italiani. Le 13 monache benedettine che abitano qui nel convento “Maria Tempio dello Spirito Santo” si affacciano dalla terrazza in lontananza nel paesaggio leggermente collinare, ovviamente vanno d’accordo, soprattutto perché hanno già una vita movimentata alle spalle.

I 13 provenivano originariamente da un monastero più grande in Umbria che è stato danneggiato dal terremoto del 2016, spingendo parte della forza lavoro a trasferirsi temporaneamente nei Paesi Bassi. Tornando in Italia, dovrebbero essere lasciati riposare e concentrarsi interamente sui doveri della vita monastica isolata, e ciò sarebbe gradito a Dio e anche allo spirito della gerarchia ecclesiastica, i cui figli convergono a 200 chilometri di distanza. e mezzo in auto verso sud: al Vaticano.

200 chilometri possono essere brevi se fai cose insolite come queste suore. Sono straordinariamente ospitali e, cosa posso dire, anche socievoli. I visitatori lodano la sua natura aperta, sempre sorridente e pronta a mostrare il suo mondo. Tenevano mercatini delle pulci, presumibilmente di punto in bianco, vendendo candele, generi alimentari e altre prelibatezze.

Di più: ce l’hai un bellissimo sito web progettati con foto della loro vita quotidiana, sono su Facebook e pubblicizzano in modo aggressivo i visitatori. Nel 2019 hanno pubblicato un appello rivolto ai giovani “tra i 18 e i 38 anni per vivere una nuova esperienza e condividere la nostra quotidianità”. E anche quello gratuitamente: “Ci occupiamo di tutto noi.

Non è chiaro a chi non sia piaciuto cosa, residenti locali, commercianti concorrenti, altri monasteri benedettini della zona più strettamente regolamentati: la chiesa è riservata, ma una cosa è chiara: il Vaticano se ne è accorto e ora ci sono problemi. Un delegato apostolico è stato inviato lo scorso anno in Val d’Orcia per verificare l’attività delle suore. Ora il risultato è lì, e rompe il loro bastone. Si parla di evidenti violazioni della legge ecclesiastica e dell’ordine monastico, la badessa Diletta Forzi è stata rimossa dall’incarico e trasferita nel nord Italia. Ma è ovviamente una persona risoluta, un ex ranger, e oppone una certa resistenza.

Al comunicato ufficiale della diocesi, un po’ nebuloso viste le stesse accuse, le suore di Pienza hanno risposto con un comunicato in cui negavano semplicemente al vescovo locale la competenza ad interpretare le decisioni della Santa Sede. In quanto benedettini, riferiscono direttamente al Vaticano; ora vogliono appellarsi. Con questo, però, il tema è arrivato al pubblico, i media locali ne danno notizia, arrivano i primi discorsi di solidarietà e l’attenzione cresce in tutto il Paese.

Ma le suore, si sente dire, fanno quello che ci si aspetta da loro: si sono ritirate in convento e pregano.

Alberto Gabriele

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