le cifre chiave di un clima economico sempre più cupo

Dopo mesi di crescita, l’economia italiana rallenta più del previsto. Pil, inflazione, tasso di disoccupazione… Torniamo ai numeri sul peggioramento del clima economico in questo nuovo anno scolastico.

Le prospettive economiche dell’Italia si stanno deteriorando. In questi giorni, la pubblicazione di diversi indicatori dell’economia italiana segnala un rallentamento dell’attività economica. Ciò complica il compito del governo quando inizierà a lavorare sulla legge finanziaria 2024.

Crescita: il PIL si è contratto più bruscamente del previsto

Mentre la crescita dell’Italia è stata la più rapida in Europa negli ultimi mesi (+0,6% nel primo trimestre del 2023), il prodotto interno lordo ha smesso di crescere. Nel secondo trimestre il Pil calcolato dall’Istituto nazionale di statistica (Istat) è diminuito dello 0,4% rispetto al trimestre precedente. Si tratta di un calo superiore alle stime (-0,3%).
La crescita economica da raggiungere per il 2023 sarebbe dello 0,7% – mentre il governo italiano prevede una crescita dell’1% – e supponendo che nella seconda metà dell’anno si raggiunga lo stesso PIL del secondo trimestre del 2022.

L’Istat sottolinea che il calo del Pil è dovuto principalmente alla domanda interna. Là i consumi delle famiglie è diminuita dello 0,3% e la spesa della pubblica amministrazione è diminuita dell’1,6%.

Inoltre nel periodo aprile-giugno il produzione industriale in calo medio dell’1,2% rispetto al trimestre precedente.

Tasso di disoccupazione in aumento ad agosto

Un’altra brutta notizia per l’Italia è che il tasso di disoccupazione a luglio è salito al 7,6% rispetto al mese precedente (+0,2%) secondo le stime preliminari pubblicate il 31 agosto dall’Istituto nazionale di statistica (Istat).
La disoccupazione ha poi raggiunto il livello più basso dal 2009, attestandosi al 7,4% a giugno.
Il tasso di occupazione complessivo della forza lavoro in Italia è sceso di 0,2 punti al 61,3% per la prima volta in sette mesi.
Anche il tasso di disoccupazione italiano rimane ben al di sopra di quello dell’Eurozona, attestandosi al 6,4% della forza lavoro a giugno, il livello più basso storico.

Indice del clima imprenditoriale ai minimi storici

In questo quadro desolante, l’indice del clima imprenditoriale italiano di agosto ha toccato il livello più basso da novembre 2022 (quando si è insediato il governo di Giorgia Meloni), ha riferito l’Istat il 30 agosto. Dopo il rialzo di luglio, l’indice è salito a 106,8 da 108,9.
Un trend ribassista confermato dal barometro trimestrale pubblicato venerdì da The European House – Ambrosetti, organizzatore del forum economico annuale a Cernobbio, l’ha vista come una mini-Davos.
L’indice, che misura la fiducia degli imprenditori, nel terzo trimestre si è attestato a 29, in forte calo di 12,5 punti in un anno, secondo il barometro del rinomato think tank italiano. E da specificare che nel settembre 2021, sotto il governo di Mario Draghi, questo indice era arrivato a 70,6, un record storico.

In particolare, l’annuncio da parte del governo Meloni la sera del 7 agosto di un’imposta sugli “utili in eccesso” delle banche ha portato al crollo dei valori bancari alla Borsa di Milano l’8 agosto.

C’è però uno spiraglio di ottimismo sulle prospettive delle aziende per i prossimi sei mesi: l’indice è a 33, in aumento rispetto al 26,6 di un anno fa.
Scende, seppure in misura minore, anche l’indice che misura il morale delle famiglie, da 106,7 a 106,5, secondo il rapporto Istat.

Inflazione: rallentamento dei prezzi al consumo

Tuttavia, queste cattive notizie possono essere mitigate da un barlume di speranza. In Italia l’inflazione continua a rallentare. L’inflazione CPI ha rallentato nuovamente in agosto, scendendo al 5,5% su base annua dal 5,9% di luglio. L’inflazione italiana è vicina alla media dell’Eurozona, rimasta stabile al 5,3% ad agosto.
Nonostante tutto, la crescita dei prezzi del “paniere” medio rimane forte, attestandosi in Italia al 9,6% in agosto.

Alberto Gabriele

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