L’apertura del ponte Ibar richiede un coordinamento internazionale

L’ambasciatore italiano in Kosovo Antonello De Rio ha affermato che l’apertura del ponte sul fiume Ibar dovrebbe avvenire in coordinamento con i fattori internazionali e che l’Italia non è contraria all’apertura del ponte.

“Non siamo contrari all’apertura del ponte, ma chiediamo, come in tante altre situazioni, che ci sia un coordinamento con l’Unione Europea, con i Paesi Quinte e con la comunità internazionale in generale”, ha affermato De Rio in una nota. intervista per l’agenzia Kosovapress.com a Pristina.

Ritiene che questa azione rispecchi il senso di sicurezza e quindi debba essere valutata attentamente.

“L’apertura del ponte, come hanno detto l’Unione Europea e Quinte, deve essere un atto congiunto, attraverso un’operazione coordinata con fattori internazionali”. Pertanto, ciò di cui abbiamo bisogno, come in molte altre situazioni, è il coordinamento con la comunità internazionale. L’apertura di questo ponte, che ha anche aspetti di sicurezza, secondo noi, va valutata con attenzione”, ha detto l’ambasciatore italiano.

Secondo lui attualmente non esiste un grande rischio di peggioramento della situazione in Kosovo, perché i soldati della KFOR “monitorano i confini del paese, garantendo stabilità e sicurezza”.

“E vorrei ricordare che all’interno del contingente KFOR, la maggioranza delle forze KFOR sono italiane, con 815 soldati che garantiscono la sicurezza del Kosovo e continueranno a farlo”, ha detto l’ambasciatore.

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Alberto Gabriele

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