Siracusa (Italia), 12 maggio (EFE).- L’attrice argentina María Laila Fernández è arrivata in Italia quando era solo una neonata, ma è riuscita a sfondare nel mondo teatrale del paese, ora in veste di ninfa nella tragedia “Incatenati Prometeo” realizzato a Siracusa (sud): “Il teatro ti dà speranza”, promette in un’intervista a EFE.
“Mi piace pensare che non vedo la vita solo come quella che vedo perché sono fatta di ricordi, sogni, memoria fisica, e attraverso il teatro posso pescare in tutto questo mondo, che è anche onirico, anche irrazionale, e dammi una risposta Per me il teatro è speranza”, spiega poche ore prima di salire sul palco.
Laila Fernández (San Lorenzo, 1990) fa parte del cast di “Prometeo incatenato” che ha aperto la stagione allo storico teatro greco di Siracusa, imponente locale scavato nella roccia siciliana oltre venticinque secoli fa, quasi ai tempi di Eschilo .
Il suo ruolo è “corale”, mettendosi nei panni di una delle venti ninfe oceaniche che tentano invano di ripensare al titano punito per aver rubato il fuoco agli dei e averlo consegnato agli uomini, incatenati alla fine del mondo. che, in questa versione, è più una discarica industriale del tutto contemporanea.
Laila è arrivata in Italia quando aveva appena sette mesi, nel 1991, con i suoi genitori e due fratelli, e racconta fin da piccola di aver mostrato segni che i tavoli erano la sua passione: “Giocavo con le bambole imitando le persone che amavo osservare “, ricorda.
Così e con le idee così chiare, nel 2011 si diploma al Corso Iniziale per Attori del Teatro Stabile delle Marche (centro), dove si è stabilita la sua famiglia.
In questo centro conosce il regista Leo Muscato, che firma proprio questo “Prometeo” a Siracusa, e riceve da lui l’offerta di debuttare come attrice professionista nella “Commedia degli errori”, quella delle prime commedie di William Shakespeare.
Pochi mesi dopo viene ammessa alla scuola del prestigioso Teatro Piccolo di Milano (nord) diretta da Luca Ronconi, uno dei registi italiani più noti e influenti al mondo.
Ha avuto infatti “l’onore” di far parte del cast di “Lehman Trilogy” di Stefano Massini e ultima regia di Roncoli prima della sua scomparsa nel febbraio 2015.
A Milano, in quel periodo, Laila Fernández ottenne il premio Hystrio per vocazione.
Ecco di cosa si tratta, un’autentica vocazione scenica. Tanto che, pur vivendo a Roma, non ha «una casa ferma dove lasciare le cose», spiega sorridendo, perché lavora «tanto» in tournée in tutto il Paese.
Al Teatro Greco di Siracusa interpreta una ninfa oceanica composta da un coro di donne, che le permette di provare per venti giorni con le sue compagne, leggendo e rileggendo il testo o i movimenti fluidi, liquidi che devono compiere, come un coreografia.
Ed è una cosa che ama: “Mi piace molto la parte fisica del teatro, forse sono un attore fisico e mi dedico molto allo spazio. So che parto da quello e so che la danza mi ha sicuramente portato qualcosa. ,” lei dice.
Laila ha studiato fino al “rock and roll acrobatico” ma ama il teatro classico, come testimoniano i suoi ricordi del primo anno di lavoro, quando ha dovuto calarsi nei panni di una delle Furie o Erinni dell'”Orestiade di Eschilo”. , l’unica trilogia del maestro sopravvissuta al tempo.
“È stato un viaggio fantastico (…) I classici sono immortali e noi abbiamo bisogno dell’immortalità”, conclude.
Gonzalo Sanchez
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