– Quello che dice Farouk nello show è 1. una presa in giro della famiglia di Martine, 2. una presa in giro di Martine e 3. una presa in giro della società norvegese, dice l’avvocato Patrick Lundevall-Unger, capo della fondazione Martine, in Dagbladet.
Lundevall-Unger è ben consapevole dell’ammissione di Farouk Abdulhak di essere colpevole della morte di Martine Vik Magnussen a Londra nel 2008. Ma l’ha descritto come un incidente.
– È stato un incidente sessuale andato storto, racconta nella nuova serie di documentari “Martine – ultimo capitolo”, prodotta da BBC E Televisione 2.
Nello Yemen
Abdulhak, fuggito subito dopo l’omicidio, da allora è rimasto nel suo nativo Yemen. I ripetuti tentativi di portarlo nel Regno Unito fallirono. È anche l’unico sospettato nel caso.
– Se pensa che sia stato un incidente, dovrebbe segnalarlo a Scotland Yard ora e fare ammenda, osserva Lundevall-Unger.
Collega le recenti dichiarazioni di Abdulhak alla donna che è stata arrestata un anno fa in relazione all’omicidio di un quindicenne sospettato di aiutare lo yemenita a fuggire.
Ammettere la responsabilità
– Farouk cerca di proteggere la sua famiglia, dice l’avvocato, e aggiunge che ha indicazioni che la donna sarà presto incriminata.
Lundevall-Unger ha anche un appello urgente al Ministero degli Affari Esteri norvegese:
– Ora devono scendere in campo e contribuire attivamente all’estradizione di Farouk, ha detto.
UD: – Ottima comprensione
Il Foreign Office, tramite l’ufficiale per le comunicazioni Tuva Bogsnes, risponde a Dagbladet:
“Comprendiamo appieno la profonda tristezza e frustrazione che la famiglia Vik Magnussen sta vivendo perché il presunto colpevole rimane in libertà.
– Il padre di Farouk è morto
Dall’omicidio nel 2008, il servizio estero norvegese è stato coinvolto nel seguire il caso. Abbiamo fornito alla famiglia assistenza consolare dopo il decesso.
Poiché l’omicidio è avvenuto in Gran Bretagna, si tratta di un procedimento penale britannico, allo stesso modo in cui un omicidio di un cittadino straniero in Norvegia sarà un procedimento penale norvegese in cui la polizia e i pubblici ministeri norvegesi avranno la responsabilità primaria. Il ruolo della Norvegia è quindi quello di sostenere e integrare gli sforzi britannici per estradare e perseguire i sospetti in Gran Bretagna. Anche i ministri degli Esteri norvegesi hanno sollevato la questione più volte con i ministri degli Esteri yemeniti, l’ultima nel novembre dello scorso anno.
Il nostro coinvolgimento in questa tragica vicenda continuerà.