La tassa sul traffico Internet sembra irrilevante: la maggior parte dei paesi dell’UE è contraria

La maggioranza dei paesi dell’UE ora si oppone al controverso piano per costringere le grandi aziende tecnologiche a pagare una tassa sul traffico Internet.

Le grandi società di telecomunicazioni europee stanno spingendo da anni per un risarcimento obbligatorio per le società tecnologiche che generano molto traffico Internet, come Netflix, YouTube e Meta. Con un tale prelievo, i giganti della tecnologia dovrebbero quindi contribuire alle reti di telecomunicazioni europee. I Paesi Bassi sono uno dei più strenui oppositori della proposta, discussa lo scorso fine settimana dai ministri delle telecomunicazioni degli Stati membri dell’UE.

Diciotto paesi dell’UE hanno respinto o criticato la tassa proposta al vertice di Lussemburgo, riferisce Reuters. All’incontro era presente anche il commissario europeo Thierry Breton, ex amministratore delegato di France Telecom.

Paesi Bassi: i costi di rete non aumentano

I Paesi Bassi contestano, tra l’altro, un’importante argomentazione avanzata dai fornitori di servizi di telecomunicazione: che devono sostenere maggiori costi a causa della forte crescita del traffico Internet. “Contrariamente alle affermazioni persistenti, le grandi società di telecomunicazioni non hanno storicamente affrontato costi di rete più elevati a causa della forte crescita del traffico Internet”, ha scritto l’azienda, secondo Reuters.

“È perché le apparecchiature di rete stanno diventando sempre più potenti allo stesso prezzo. Omettendo questa idea cruciale, stiamo suggerendo un problema che non esiste”, ha affermato l’azienda.

Secondo l’azienda, “i costi totali della rete sono rimasti costanti”, nonostante la forte crescita. Allo stesso tempo, i margini di profitto per i fornitori di telecomunicazioni europei sono “migliorati notevolmente” nell’ultimo decennio.

Paura di aumenti dei prezzi

Anche i ministri di diversi Stati membri dell’UE hanno evidenziato la mancanza di analisi dei possibili effetti dell’onere di rete. I paesi critici temono anche che le grandi aziende tecnologiche, come i servizi di streaming, trasferiscano i costi aggiuntivi causati dalla tassa sui consumatori sotto forma di aumenti di prezzo.

Inoltre, avvertono di una possibile violazione delle norme dell’UE sulla neutralità della rete, che affermano che non può essere fatta alcuna distinzione tra i tipi di traffico Internet.

Francia e Italia sono favorevoli

Oltre ai Paesi Bassi, anche Germania, Belgio, Irlanda, Austria e Danimarca, tra gli altri, sono critici nei confronti della proposta. I sostenitori includono Francia, Italia, Grecia e Ungheria.

Il commissario europeo Breton farà il punto in una relazione alla fine di questo mese e poi proporrà i prossimi passi. La possibilità che l’attuale proposta venga approvata sembra essere diventata molto più piccola.

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Alberto Gabriele

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