Lo dimostrano i dati pubblicati da Confesercenti, una delle più grandi organizzazioni datoriali in Italia. La segnalazione si chiama “SOS Impresa”, che in norvegese diventa “SOS Selskap”.
Qui l’allarme è lanciato se un numero crescente di piccole e medie imprese si accorge della presenza della criminalità organizzata, riferisce l’agenzia di stampa italiana ANSA.
Piccole e medie imprese
– Le piccole e medie imprese sono quelle che soffrono maggiormente di estorsioni, usurpazioni e furti da parte della mafia. Per questo si spendono 140 miliardi di euro l’anno, di cui 100 milioni provenienti dalle piccole e medie imprese, spiega Marco Venturi, direttore di Confesercenti.
Egli stima che i gruppi mafiosi italiani siano oggi la più grande banca in Italia, con un capitale di prestito di 65 miliardi di euro. La crisi finanziaria ha fatto esplodere il business degli strozzini mafiosi e Venturi definisce quanto accaduto una “situazione di crisi nazionale”.
Quando un imprenditore non può ottenere un prestito come parte di una normale lotta contro l’austerità portata avanti dalla crisi economica, è tentato di attaccare l’offerta dei criminali.
Ma non mostrano pietà se il denaro non viene restituito in tempo e con interessi esorbitanti.
Diverse migliaia di posti di lavoro persi
– Dai nostri calcoli emerge che l’usurpazione dei prestiti ha portato al fallimento di 1.800 imprese e alla distruzione di diverse migliaia di posti di lavoro. Il commercio delle merci è il più colpito, spiega Marco Venturi.
Egli stima che circa 200.000 commercianti siano stati vittime dei tassi d’interesse usurari della mafia.
Confesercenti, che rappresenta circa 270.000 imprese in Italia, stima che i suoi associati siano esposti a complessivamente 1.300 episodi criminali ogni giorno, ovvero una cinquantina per ogni ora della giornata.
– Più di un milione di uomini d’affari sono vittime di un tipo di crimine o di un altro, dice Venturi.
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Non solo al sud
L’Italia meridionale è particolarmente colpita dalla mafia, ma secondo questo rapporto essa è saldamente radicata anche in Lombardia, nel nord del Paese, dove si trova la capitale economica Milano.
I tre gruppi mafiosi più potenti in Italia sono Cosa Nostra in Sicilia, la ‘Ndrangheta in Calabria, sulla punta meridionale della terraferma italiana, e La Camorra a Napoli e dintorni.
La polizia italiana arresta costantemente i boss mafiosi e confisca ingenti somme di denaro, ma ciò non sembra indebolire le potenti organizzazioni criminali. Diventano sempre più potenti ogni anno che passa. E si adattano ai tempi.
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Banchieri sofisticati
Lo strozzinaggio non avviene più negli sporchi bar secondari. Tutto va ancora bene, ma sta scomparendo, dice il rapporto. Ora gli strozzini appaiono come sofisticati banchieri, avvocati o dirigenti d’azienda in uffici magnifici e rispettabili.
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