Secondo un’indagine condotta in Italia dalla Procura di Brindisi, due subappaltatori della Boeing avrebbero fornito alla società componenti aerospaziali non conformi per la produzione del Boeing 787 Dreamliner.
La Procura della Repubblica di Brindisi ha pubblicato l’avviso di conclusione delle indagini preliminari nei confronti di sette persone e due aziende aerospaziali. Sono sospettati di coinvolgimento in un’organizzazione criminale e accusati di reati contro la sicurezza stradale e l’inquinamento ambientale, nonché di frode commerciale, ha riferito sabato 5 ottobre l’agenzia di stampa italiana ANSA.
Le aziende brindisine avrebbero fornito a Leonardo-Aerostrutture (la società responsabile della costruzione di parte della fusoliera del 787 Dreamliner, ndr) componenti aeronautici non conformi per la produzione dei settori 44 e 46 della Boeing. 787 Dreamliner. Questi infatti hanno “proprietà di resistenza statica ai carichi significativamente inferiori, con implicazioni per la sicurezza dei trasporti”, secondo l’agenzia di stampa. Risulterebbero non conformi “almeno 4.829 componenti in titanio” e “almeno 1.158 componenti in alluminio”, secondo quanto precisato dalla Procura di Brindisi sentita dall’ANSA. L’indagine conclude che alcuni di questi elementi non conformi potrebbero in definitiva compromettere la sicurezza dell’aeromobile.
Pericoli ambientali
Inoltre, l’indagine ha confermato la contaminazione dei terreni e delle cantine di un’area industriale di Brindisi da “sostanze contaminanti e nocive come cromo, rame, zinco, arsenico e piombo”, spiega l’ANSA, che aggiunge che “35 serbatoi, ciascuno dei quali contiene 1.000 litri di rifiuti pericolosi sono stati confiscati. Il trattamento chimico delle superfici è particolarmente responsabile.
pubblicato il 5 ottobre alle 19, Morgane Duval, 6 Media