La Ferrari sta lavorando alla propulsione “a pressione d’aria”.

Come tutte le case automobilistiche, la Ferrari alla fine dovrà abbandonare il motore a benzina “vecchia scuola”. I marchi italiani di supercar spingono sempre per rimandare quel momento il più a lungo possibile, ma è inevitabile che tra qualche anno non riusciremo più a sentire auto “gemono turbo” con “ruggiti” 8, 10 o 12 cilindri. La Ferrari è già impegnata nello sviluppo di un ibrido, ma il produttore di supercar potrebbe avere qualcosa di interessante in serbo per l’era post-ICE. “missili” azionati dalla pressione dell’aria che dovrebbero fornire maggiore accelerazione, velocità e migliore manovrabilità.

Domanda di brevetto per un azionamento “a pressione d’aria”.

La Ferrari ne ha preso uno di recente domanda di brevetto presentato per una tecnologia che utilizza la pressione dell’aria per aiutare a spingere le loro auto. Sembra un po’, ma in realtà un po’ come la tecnologia di un fucile ad aria compressa in cui un oggetto (proiettile) viene sparato attraverso una piccola apertura sotto forte pressione. Il sistema dei “propulsori a gas” su cui sta lavorando la Ferrari è ovviamente un po’ più complesso. Utilizza più “propulsori”, ognuno dei quali ha cinque ugelli di scarico, ciascuno con un diametro diverso.

Quando la pressione dell’aria nel “razzo” è abbastanza alta, può essere espulsa attraverso il sistema con una forza di circa 5000 Newton (circa 510 kg). Questo “aumento della pressione dell’aria” può essere utilizzato per far accelerare o guidare l’auto più velocemente, ma anche per migliorare la manovrabilità “inseguendo” il flusso d’aria tra l’auto e il manto stradale – quello che viene chiamato effetto suolo. Gli “ugelli” dei razzi a propulsione pneumatica non si trovano quindi solo nella parte posteriore dell’auto nel design, ma anche nella parte anteriore, laterale, sul tetto e sul fondo.

Simile ai propulsori di Tesla, ma diverso

Il sistema messo a punto da Ferrari non è del tutto nuovo. Anni fa, Elon Musk propose una tecnologia simile per la Tesla Roadster. Tuttavia, ci sono differenze significative tra il sistema di propulsione di Tesla e quello della Ferrari.

Il sistema di Tesla, ad esempio, funzionava con un compressore elettrico. Il sistema Ferrari non lo fa. Il produttore italiano utilizza un compressore collegato meccanicamente all’assale anteriore o posteriore e lavora in combinazione con uno scambiatore di calore per creare e mantenere la pressione dell’aria. Questo sistema consente di utilizzare il compressore come sistema di recupero dell’energia cinetica, ad esempio durante la frenata.

Alberto Gabriele

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