“Seguendo la Dieta Mediterranea, che è già Patrimonio dell’Umanità, credo sia l’iniziativa giusta per estendere questo riconoscimento a tutta la cucina italiana. La nostra alimentazione si basa sui capisaldi della dieta mediterranea, l’utilizzo di elementi molto diversi, che vanno dalle proteine animali a quelle vegetali, dal pesce alla frutta e verdura, all’olio extravergine di oliva. Elementi interpretati nelle tante ricette regionali uniche e variegate Intorno al mondo. L’Italia è uno dei paesi con la più alta aspettativa di vita, un’alimentazione sana ed equilibrata favorisce la longevità, l’aspettativa di vita. Così il geriatra Nicola Ferrara, professore di medicina interna all’Università Federico II di Napoli ed ex presidente della Società italiana di geriatria e gerontologia, ha parlato all’Adnkronos Salute della candidatura ufficiale del governo italiano alla cucina dell’UNESCO italiano Trama del patrimonio mondiale. .
“Nel nostro Paese c’è una cultura della qualità alimentare, lavorando sulla filiera, ad esempio a ‘km 0’, valorizzando il gusto e la convivialità intorno al cibo. Giusto quindi difendere la cucina italiana – continua il geriatra – perché anche noi contribuiamo all’opera di prevenzione, sappiamo che l’Italia sta vivendo un’epidemia di obesità infantile, anche per l’apertura ad alimenti che non sono troppo la nostra dieta include la storia e cultura”.