“La crisi del 2008 è stata rapidamente seguita da nuove sfide e potrebbe portare a una trasformazione più profonda del capitalismo”.

IOGli economisti hanno contato centinaia di crisi finanziarie nel corso della storia e ne hanno osservato la netta ripresa a partire dagli anni ’70, secondo l’elenco allegato al libro di Carmen M. Reinhart e Kenneth S. Rogoff Questa volta è diverso. Otto secoli di follia finanziaria (Pearson, 2010). Queste crisi sono sempre momenti della questione del capitalismo, della sua natura, del suo futuro. Inoltre sono spesso visti come prova del loro fallimento o addirittura dei primi segni della loro scomparsa. Ma finora nessuna crisi economica ha messo in pericolo mortale il capitalismo…

Contrariamente alla credenza popolare, nella maggior parte dei casi le crisi finanziarie non sono la causa delle crisi economiche. Certo, le crisi prima del 1914 iniziarono tutte con un crac finanziario: quello della Borsa di Vienna nel 1873; la caduta dell’Union Générale in Francia nel 1882; il fallimento della Baring Brothers a Londra nel 1890. Ma era più probabile che questi panici finanziari fossero l’innesco, o semplicemente l’accompagnamento, di un’inversione del ciclo economico.

In realtà si verificano al culmine della fase di espansione, appena prima dell’inizio della fase di depressione; e sono per lo più il risultato degli eccessi speculativi caratteristici della fase espansiva. La crisi del 1920-1921 seguì la ripresa dell’immediato dopoguerra e fu accompagnata da crisi bancarie in alcuni paesi europei – Italia, Spagna, Portogallo, oltre che nei paesi scandinavi, in particolare la Norvegia. Gli anni ’30 videro crisi bancarie, incluso il crollo del 1929! – sono una conseguenza della crisi economica globale, anche se contribuiscono al suo aggravamento.

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Dopodiché, non ci fu ulteriore recessione economica fino alla crisi dei primi anni ’70. Da quel momento in poi, diversi fattori portarono a un ulteriore deterioramento: la fine del sistema di tassi di cambio fissi introdotto a Bretton Woods, nel New Hampshire nel 1944, e il primo shock petrolifero, la stagflazione. La prima recessione dal dopoguerra è stata accompagnata da alcuni fallimenti bancari, in particolare nel Regno Unito, in Germania e negli Stati Uniti, ma questi non sono stati sistemici.

I tre grandi cambiamenti

Nel 2008-2009 la situazione è diversa. La “Grande Recessione” è stata chiaramente causata dalla crisi finanziaria del 2007-2008. È, infatti, il peggior panico finanziario della storia. Mai prima d’ora così tante grandi banche nei paesi sviluppati, sia in termini di dimensioni che di reputazione, sono dipese contemporaneamente dall’intervento del governo per evitare il fallimento. D’altra parte, la recessione non è riuscita a degenerare in depressione grazie alle misure di stimolo economico decise.

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Alberto Gabriele

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