Italia: Giorgia Meloni presenta un bilancio incentrato sui tagli alle tasse – Oggi

Milano (awp/afp) – Il capo del governo italiano di destra e di estrema destra, Giorgia Meloni, ha presentato lunedì le principali caratteristiche del suo progetto di bilancio per il 2024, che si concentra sui tagli fiscali per i redditi medi e bassi. famiglie a reddito così come le aziende.

Il progetto approvato dal Consiglio dei ministri prevede quasi 24 miliardi di euro in nuove misure di sostegno a famiglie e imprese, mentre i mercati finanziari criticano il governo per la scarsa urgenza nel contenere debito e deficit.

Il bilancio è “molto serio e realistico e non spreca risorse ma le concentra sulle principali priorità”, ha assicurato la Meloni alla stampa a Roma dopo un breve consiglio ministeriale.

Tra queste priorità, che verrebbero finanziate con 15,7 miliardi di euro attraverso ulteriore debito e “tagli alla spesa”, c’è “la difesa del potere d’acquisto delle famiglie”, ha affermato.

Per liberare risorse aggiuntive, Giorgia Meloni a fine settembre ha alzato la previsione del deficit pubblico per il 2024 al 4,3% del Pil, rispetto al 3,7% precedentemente stimato.

La revisione al rialzo dei deficit per il 2024 e il 2023 è stata immediatamente sancita dai mercati finanziari e ha portato a un improvviso aumento dei tassi sui prestiti italiani.

Per qualcuno che si descrive come una “madre cristiana”, la priorità della signora Meloni è fornire maggiore sostegno alle famiglie numerose. Queste misure includono l’esenzione dai contributi sociali per le madri di almeno due figli e “asilo nido gratuito dal secondo figlio in poi”, ha annunciato.

Vista l’inflazione, Giorgia Meloni ha rinnovato la riduzione delle tasse sugli stipendi annui fino a 35mila euro, che costano circa 10 miliardi di euro. “Sono in media 100 euro in più al mese nelle tasche” di 14 milioni di italiani, assicura.

I dipendenti beneficiano quindi di riduzioni contributive del 6% per redditi fino a 35.000 euro annui e del 7% per salari inferiori a 25.000 euro.

Come ulteriore misura importante nell’ambito della riforma fiscale, il governo ha deciso di unire i primi due scaglioni fiscali in modo che i redditi annui fino a 28.000 euro possano beneficiare di un’aliquota fiscale ridotta del 23% anziché del 25%.

Inoltre, l’imposta sulle società sarà ridotta dalle aziende che impiegano specificamente madri, giovani ed ex titolari di “reddito di cittadinanza” destinato ai più poveri e tagliato dal governo.

afp/lk

Alberto Gabriele

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