Almeno 59 persone, tra cui un neonato, sono morte in un naufragio al largo della costa meridionale dell’Italia, in Calabria.
La barca ha cercato di atterrare in mare mosso. Secondo le informazioni ufficiali, finora sono stati recuperati 59 corpi, che sono stati portati a riva sulla spiaggia della località turistica di Steccato di Cutro, altri galleggiavano in mare.Secondo i media, il numero delle vittime potrebbe continuare a salire. aumento.
Secondo la Guardia Costiera, almeno 120 persone erano a bordo della nave prima che si schiantasse contro gli scogli. Cinquanta persone sono state soccorse, alcune sono riuscite a sbarcare da sole.
Il sindaco del vicino comune di Crotone, Vincenzo Voce, ha parlato di una terribile tragedia e ha spiegato che i morti avrebbero avuto posto nel locale cimitero.
La nave sarebbe decollata dalla Turchia con a bordo iraniani, pakistani e afghani.
Sgomento per le “tragedie prevenibili”
Le organizzazioni umanitarie sono rimaste sconvolte dall’incidente. “È umanamente inaccettabile e incomprensibile che continuiamo a subire simili tragedie prevenibili. È un pugno nello stomaco”, ha scritto su Twitter il responsabile del progetto di MSF, Sergio Di Dato.
Mentre le organizzazioni umanitarie chiedono vie di ingresso legali e più soccorsi governativi in mare, il governo italiano di destra sta cercando di ridurre il più possibile il numero di migranti.
Un decreto complica il lavoro dei soccorritori civili in mare
Proprio la scorsa settimana è entrata in vigore una legge che rende più difficile il lavoro in mare per i soccorritori civili che, dopo un’operazione di soccorso, devono dirigersi verso un porto italiano loro assegnato. Questi sono spesso lontani dal Mediterraneo centrale, la vera area di operatività. In precedenza, le navi di salvataggio avevano spesso effettuato diverse operazioni di salvataggio di seguito.
Ogni anno, migliaia di migranti tentano di attraversare il Mar Mediterraneo verso l’Italia e quindi verso l’Europa, spesso su imbarcazioni in pessime condizioni. Partono principalmente dalla Libia o dalla Tunisia, ma anche dalla Grecia o dalla Turchia.
Solo nel 2024 sono arrivati in Italia via mare 13.067 migranti, più del doppio rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, quando sono arrivate 5.273 persone.