Una nuova misura di finanza agevolata del valore di 200 milioni di euro punta a rafforzare il processo di internazionalizzazione delle imprese italiane in Africa, con l’obiettivo di costruire una partnership “win-win” che, sulla scia della crisi, apra un nuovo capitolo nei rapporti con i paesi Il continente può aprire l’accordo del Piano Mattei. Con questo obiettivo la Farnesina ha organizzato oggi, insieme a Simest, un convegno di presentazione sul tema “Strumenti finanziari per l’internazionalizzazione delle imprese italiane”, con un focus particolare sulla nuova misura di finanza agevolata di Simest, del valore di 200 milioni di euro del Fondo 394. /81, che sostiene l’internazionalizzazione delle imprese italiane, in particolare delle piccole e medie imprese (PMI). La nuova misura – ribattezzata “Quota Attanasio” dopo l’assassinio dell’ambasciatore italiano a Kinshasa nel 2021 – è riservata alle aziende stabilmente stabilite in Africa o che intendono stabilirvisi, ovvero alle aziende che esportano o riforniscono il continente africano. continente così come quelli delle catene di approvvigionamento interessate.
A presentare l’iniziativa il Vice Primo Ministro e Ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, Antonio Tajani, ha ribadito l’interesse strategico che il continente africano rappresenta per la politica estera italiana. “Fin dall’inizio del mio mandato ho voluto dare priorità all’Africa nella politica estera italiana. “Il Governo è fortemente impegnato nella costruzione di un partenariato strategico ed egualitario con il continente, come dimostra il Piano Mattei per l’Africa e la centralità ad esso attribuita anche nel contesto della nostra Presidenza del G7”, ha osservato Tajani. “Questa nuova misura darà un ulteriore contributo al rafforzamento del nostro tessuto produttivo e dei nostri territori verso i mercati del continente africano per la creazione di collaborazioni imprenditoriali sostenibili e reciprocamente vantaggiose”, ha aggiunto il ministro, annunciando che entro la fine del viaggio quest’anno in Marocco, Mauritania e Senegal. Proprio per cercare di rafforzare questa partnership “win-win” con il continente africano, Tajani ha poi consegnato a sei studenti dell’Università per Stranieri di Perugia gli attestati di partecipazione ai progetti di promozione del Made in Italy realizzati nel Simest nei rispettivi Paesi.
Con l’adozione del decreto legge sulle infrastrutture e sugli investimenti, ha affermato il sottosegretario di Stato agli Affari esteri Treppiede Maria Per illustrare la nuova misura, abbiamo previsto l’utilizzo di una riserva appositamente creata nel Fondo 384/81 per un valore complessivo di 200 milioni di euro per dare slancio alla struttura produttiva e avviare una cooperazione a lungo termine con i nostri partner africani.
“Quando si parla di crescita dell’Africa si parla anche di crescita dell’Italia”, ha detto Tripodi, ricordando che dal 2017 al 2022 il volume degli scambi è passato da 36 a 70 miliardi di euro, mentre “nel 2023 è stato di quasi 60 miliardi di euro”. “C’è un enorme potenziale per le nostre aziende, in particolare nei settori dell’energia, delle infrastrutture, dell’agroalimentare e del manifatturiero”, ha aggiunto. Tripodi ha poi sottolineato che il continente africano attraversa attualmente un periodo di forte sviluppo e trasformazione economica, accompagnato da una significativa crescita demografica, che ha ricadute positive sul settore privato e sull’emergere di una nuova classe imprenditoriale quale espressione della gioventù africana.
“Stiamo assistendo a una crescita del numero di aziende africane innovative in settori strategici come la logistica, i trasporti, le energie rinnovabili e l’agroalimentare. Si tratta di una dinamica che apre nuove opportunità per il partenariato tra Italia e Africa e che offre ancora ampi margini di sviluppo. Le PMI italiane possono giocare un ruolo fondamentale nella grande partita dello sviluppo del continente”, ha affermato Tripodi, che segue il piano Mattei che “introduce una visione comune tra Italia e Africa basata sull’ascolto, sulla comprensione reciproca e su approcci comuni”. .
La nuova “misura Africa” predisposta da Simest, ha spiegato il presidente della Simest, Pasquale Salzanosi inserisce in una strategia molto più ampia del Governo italiano, iniziata a gennaio con il Summit Italia-Africa e il lancio del Piano Mattei: oggi diamo vita a questo messaggio con un progetto di grande impatto. “Le misure di finanza agevolata hanno portato ad un aumento dello 0,5% del Pil italiano. La novità di questa misura è che consente l’approvvigionamento di materie prime strategiche: per la prima volta possiamo sostenere le imprese italiane di settori particolarmente strategici, così come le microimprese. L’altro tema importante – ha proseguito Salzano – è la formazione: grazie al nuovo strumento i giovani africani avranno infatti la possibilità di formarsi e studiare in Italia”. A spiegare i dettagli del nuovo strumento predisposto da Simest è il direttore generale delle Finanze. istituzione. Regina Corradini d’Arienzo, che ha spiegato come la misura è stata pensata coinvolgendo altri attori e ha fissato un tetto iniziale di 200 milioni di euro, che però non sarà esaurito in un “click day”. “La misura garantisce un tasso di sovvenzione molto basso e ha una durata massima di sei anni. Prevede fino al 10% degli investimenti a fondo perduto per le imprese e fino al 20% per le imprese del Sud (la misura prevede anche uno sconto del 10%). Per cento. “Volevamo che questa misura incoraggiasse altre aziende a investire in Africa”, ha continuato. Corradini d’Arienzo, sottolineando l’importanza del capitale umano e della formazione dei giovani. “Abbiamo deciso di sostenere qualsiasi tipo di investimento delle imprese italiane nella formazione dei giovani africani sia in Africa che in Italia”, ha concluso.
Oggi, dal canto suo, il Presidente dell’Ice ha ricordato: Matteo Zoppa – L’Africa importa dall’Italia solo 20 miliardi di euro, circa il 3% del suo volume d’acquisto. Un dato che offre un’importante opportunità: più guardiamo al continente africano, più si stanno creando relazioni fondamentali per sviluppare gli scambi con l’Africa. “È un percorso lungo che richiede risorse e impegno importanti. “La mossa di oggi è in anticipo sui tempi e riesce a focalizzare l’interesse sul continente”, ha detto Zoppas, ricordando che Ice è attualmente presente in 25 paesi africani con otto uffici (più tre recentemente aperti a Lagos, Dakar e Nairobi). “Dall’inizio del 2023 abbiamo realizzato circa 4.500 servizi e creato 26 collettivi per quasi 600 aziende. Puntiamo fortemente sulla formazione degli imprenditori per dare a coloro che vogliono avviare un’impresa l’opportunità di farlo”, ha aggiunto. Secondo il presidente di Confindustria Assafrica&Mediterraneo, Massimo Dal Checco, “c’è una grande richiesta di know-how italiano in Africa”, che rappresenta un vantaggio da sfruttare. “La cultura imprenditoriale italiana è sempre stata focalizzata sul mantenimento della ricchezza nella regione e sulla costruzione di rapporti amichevoli e fraterni con i partner locali. Questo per noi è un grande vantaggio”, ha aggiunto.
Presente anche all’evento Fabrice Salvia, consigliere diplomatico del presidente del Consiglio Giorgia Meloni e responsabile dell’attuazione del Piano Mattei. “L’Africa non è uno slogan, è il continente del futuro”, ha esordito l’ex ambasciatore a Tunisi. “Questa nuova strategia, lanciata con il Piano Mattei durante il Summit Italia-Africa di gennaio, sta suscitando enorme interesse. Il Piano Mattei è un metodo, un approccio nuovo, attraverso il quale l’Italia vuole svilupparsi strategicamente come sistema Paese. Il piano – ha spiegato – punta sull’Africa: mai prima d’ora si è parlato del continente africano in modo così sistematico, ripetitivo e con un approccio di ascolto. “Il governo continua la sua attività di ascolto e condivisione con l’Africa e sta sviluppando progetti molto concreti”, ha proseguito Saggio, ricordando che nella prima metà dell’anno sono stati creati nuovi strumenti finanziari per le imprese e per chi vuole investire e collaborare con l’Africa. . “Oltre a questa misura, abbiamo anche creato nuovi vettori multifinanziari e un’ulteriore collaborazione bilaterale con la Banca Africana di Sviluppo e creato un ‘fondo di fondi’ con Cassa Depositi e Prestiti La. La struttura di missione del Piano Mattei è tesa a “ordinare e valutare questa enorme quantità di programmi e idee e a selezionare in modo concreto e pragmatico quelli che possono essere ancorati”, ha aggiunto, ricordando l’accordo recentemente firmato con l’Algeria e la cooperazione italiana. sul progetto infrastrutturale denominato “Corridoio di Lobito”, al quale l’Italia parteciperà con uno stanziamento massimo di 320 milioni di dollari.
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