Jean-Jacques Héry, a cura di Laetitia Drevet
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13:21, 26 maggio 2020
Con l’Italia appena uscita dal lockdown, molte aziende stanno lottando per evitare di fallire a causa della crisi. La mafia ne approfitta per offrire loro prestiti ingenti e rapidi, consentendo loro di prendere il controllo con un rimborso lento.
Immaginate una banca che non richiede la creazione di una pratica di credito e che si impegna a prestarvi denaro molto rapidamente e in contanti… Una soluzione molto pratica in caso di crisi come quella del coronavirus, quando si presentano difficoltà economiche per l’azienda . Questa banca esiste, si chiama Mafia. In Italia le organizzazioni criminali cercano di approfittare delle attuali difficoltà per conquistare nuovi settori dell’economia, in particolare cercando di controllare o mettere le mani su nuove imprese.
“L’obiettivo è far andare avanti l’attività. La mafia diventa allora una sorta di banca parallela», spiega Fabrice Rizzoli, specialista in criminalità grave. Ma ovviamente c’è un prezzo da pagare, e non è piccolo. “La mafia concede prestiti a tassi di interesse superiori a quelli approvati, a volte dal 10 al 15%, e bisogna restituirli velocemente, entro pochi mesi. E se non riusciamo a farlo, abbiamo un grosso problema”, aggiunge Fabrice Rizzoli.
Minacce fisiche e intimidazioni
Il “grosso problema” di solito porta a minacce fisiche e intimidazioni. E spesso devi negoziare. La mafia interviene insidiosamente negli affari, ad esempio costringendo un commerciante a vendere determinati prodotti o costringendolo ad assumere qualcuno vicino al clan. Alla fine, a volte il capo non è altro che un candidato.
Per frenare questa crescente influenza criminale mentre l’Italia è appena uscita dal lockdown c’è una sola soluzione, sottolineano le associazioni antimafia: accelerare l’erogazione degli aiuti promessi dal governo e facilitare la concessione dei prestiti.