Circa 4.200 rifugiati e migranti sono stipati oggi nel centro di detenzione chiuso sull’isola di Lampedusa, nel sud Italia. Il campo può teoricamente ospitare circa 400 persone.
Nelle ultime 48 ore sono arrivate a Lampedusa quasi duemila persone. Si tratta di una registrazione degli arrivi, ma anche delle operazioni di salvataggio. Che vengono effettuati dalla Guardia Costiera italiana, dalla Polizia Economica e dal porto del Paese; e dalle imbarcazioni delle ONG.
Così ilOceano Vichingo Soccorse, sabato 26 agosto, 438 persone. Le autorità italiane però non gli hanno permesso di sbarcare nella regione meridionale del Paese. Dovrebbe estendersi fino a Genova, quindi praticamente vicino alla Francia.
Nuova legislazione in vista
Intanto il premier Georgia Meloni è rientrato dalle vacanze e l’immigrazione sarà il primo tema su cui si occuperà il governo, secondo la stampa italiana.
Si prevede l’approvazione di un nuovo decreto per consentire l’ingresso nel Paese a 450.000 immigrati e rifugiati. E questo con l’obiettivo di coprire i bisogni primari, soprattutto nel settore edile e agricolo.
È però molto probabile che contestualmente vengano adottate nuove misure che prevedano norme più severe sull’espulsione e sulla verifica dell’età dei minori. La Lega esercita la pressione maggiore in questo senso.
“L’Italia non può essere il centro di arrivo dei migranti da mezzo mondo. “Difendere i nostri confini non è una priorità per Bruxelles”, ha detto il segretario della Lega e ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini.
È chiaro, però, che la strategia del governo Meloni volta a limitare l’arrivo di immigrati e rifugiati non ha dato finora risultati di rilievo.
“Il nostro governo deve essere seriamente preoccupato. Non ho capito quale sia la linea del Viminale, non tanto quella di fermare i continui sbarchi di migranti, ma di fronteggiarli”, ha spiegato il sindaco di Lampedusa, Filippo Manino. “Data la situazione, non è una soluzione umanitaria e saggia continuare gli arrivi disperati dal mare su questa piccola isola, simbolo del problema migratorio”, aggiunge Filippo Romano, prefetto di Araganta in Sicilia.