Inserito il 29/12/2022 alle 14:54
Prima conferenza stampa di bilancio per Giorgia Meloni. L’occasione per fare il punto a quasi 100 giorni dalla vittoria alle elezioni generali. Il primo Presidente del Consiglio Italiano che è riuscito a demonizzare il suo partito di estrema destra è ancora popolare con il 47% di opinioni positive.
Senza una vera opposizione, è la figura politica più popolare del Paese dopo il suo predecessore Mario Draghi. Secondo l’ultimo barometro dell’Istituto Demopolis, il 41% degli italiani sostiene l’azione del suo governo. Giorgia Meloni, salita al potere appena due mesi fa, si è presentata in conferenza stampa “più a inizio legislatura che a fine anno”.
Un controverso primo bilancio
Per coincidenza, il calendario, questo primo incontro annuale con i giornalisti, coincide con il voto finale questo giovedì primo bilancio in assoluto del nuovo governo . Un testo delicato, scritto a tempo di record, che ha causato non poche tensioni sia in Parlamento che in Commissione Europea. Giorgia Meloni doveva abbandonare le sue politiche a favore dell’uso del contante a discapito dei pagamenti elettronici, dopo le proteste di Bruxelles.
Due terzi della spesa aggiuntiva nel 2024, oltre 21 miliardi di euro su 35 miliardi, andranno ad aiutare le imprese e le famiglie a basso reddito a far fronte all’aumento delle bollette energetiche. “Le misure per il contenimento della crisi energetica rappresentano 5 miliardi di euro al mese, ha precisato Giorgia Meloni. Ma dobbiamo fare di più per abbassare le tasse per le imprese, consentendo loro di assumere per alimentare la crescita. Daremo il via alla riforma fiscale. Dobbiamo favorire coloro che creano ricchezza”.
L’attuazione del piano di ripresa ha la priorità
L’ad ha accolto con favore il pagamento della terza tranche del piano di rilancio europeo, fino a 19 miliardi di euro. Per la prima metà del 2023 è prevista una nuova tranche di 16 miliardi.
” Inizia la fase più difficile e complessa , avverte Giorgia Meloni. Usciamo dalla fase di programmazione per entrare nella fase di costruzione in un contesto diverso, con l’esplosione dei prezzi delle materie prime e un piano scritto prima della guerra in Ucraina. Serve soprattutto semplificare la nostra burocrazia perché l’Italia ha un problema strutturale di spesa dei fondi europei e di chiusura dei cantieri in fretta». Circa la metà dei 40 miliardi di investimenti previsti per il 2022 non sono ancora stati avviati. «I ritardi sono evidenti e difficilmente recuperabili», ha ammesso qualche giorno fa Giorgia Meloni.
Sostegno incrollabile all’Ucraina
Ribadito il sostegno incrollabile all’Ucraina . Le consegne di armi a Kiev continueranno nel 2024. In un’intervista telefonica con Volodymyr Zelenskyy, Giorgia Meloni ha ricordato l’intenzione di visitare l’Ucraina nei primi mesi del prossimo anno. Un viaggio che considera una “priorità”.