Il primo ministro italiano Giorgia Meloni vuole un’alleanza con tutti i paesi del Mediterraneo per combattere l’immigrazione clandestina. Lo ha detto domenica la Meloni nel corso di un convegno a Roma con i leader dei Paesi del Mediterraneo. Si è parlato di collaborazioni nel campo della migrazione e dell’energia.
Alla conferenza hanno partecipato venti paesi. Tra i partecipanti figuravano Algeria, Egitto, Giordania, Libano e Malta. Israele era notevolmente assente. L’Italia vuole svolgere un ruolo pionieristico nella cooperazione tra i Paesi del Mediterraneo.
Conferenza dei donatori
Quando si parla di contrasto all’immigrazione clandestina, la Meloni si concentra soprattutto sui Paesi africani che si affacciano sul Mediterraneo. Vuole incoraggiare questi paesi a contribuire a ridurre questo fenomeno investendo denaro nel loro sviluppo. Anche gli Emirati Arabi Uniti, che hanno partecipato alla conferenza, hanno già stanziato 100 milioni di dollari per l’iniziativa, e la Meloni prevede di ospitare una conferenza dei donatori per raccogliere fondi entro la fine dell’anno.
I venti paesi hanno inoltre concordato di migliorare la cooperazione nel campo delle energie rinnovabili. Nel Mediterraneo c’è tanto sole e vento e quindi molte possibilità per ottenere energia rinnovabile. Per Meloni questa è un’opportunità: “Quando l’Europa occupa una posizione di leadership, è un ottimo modo per diventare meno dipendenti dagli altri paesi del mondo nel campo dell’energia”, afferma il giornalista europeo Stefan De Vries.
Tunisia
A metà luglio è stato concluso un accordo sulla migrazione tra l’Unione europea e la Tunisia. Il Paese proteggerà meglio i suoi confini e combatterà il traffico di esseri umani, in cambio degli investimenti dell’Unione Europea. L’accordo è sotto esame da parte delle organizzazioni per i diritti umani perché i diritti umani in Tunisia sono sotto pressione. Ma se la Meloni avrà successo, questo tipo di accordi verranno conclusi con più paesi, ritiene De Vries.
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E questo non piace solo al Primo Ministro italiano. Si tratta di un modello che anche diversi Paesi europei vorrebbero utilizzare più spesso, ad esempio il primo ministro uscente Mark Rutte. Alcuni paesi africani hanno risposto positivamente. “Un rappresentante della Libia si è detto pronto a collaborare”, ha detto De Vries. Auspica quindi che l’accordo con la Tunisia diventi un modello per gli accordi con altri paesi. L’UE sta già conducendo stretti negoziati con Egitto e Marocco, ha detto domenica a Roma la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen.
In particolare, alla conferenza, Meloni ha ammorbidito la sua dura retorica sull’immigrazione, affermando che l’Italia è disposta ad accogliere più migranti attraverso canali legali. “Anche l’Italia ha bisogno di questa migrazione”, dice De Vries. La maggior parte dei paesi europei sta perdendo abitanti e l’invecchiamento gioca un ruolo importante.