Il Parlamento europeo vuole inasprire la bozza di regole sull’IA

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Le norme dell’UE sull’intelligenza artificiale (AI) in fase di elaborazione devono essere rafforzate, affermano i deputati interessati alla questione. Se dipende da loro, anche i grandi sistemi di base come ChatGPT saranno limitati.

L’UE vuole essere la prima al mondo a stabilire regole per la nuova tecnologia, che promette molto ma solleva anche grandi preoccupazioni, ad esempio per quanto riguarda l’accuratezza delle informazioni. Se l’intero parlamento sarà d’accordo a giugno, i deputati inizieranno i negoziati con i paesi dell’UE sui piani.

Inizialmente gli stati membri erano meno favorevoli a regole rigide, ma da quando ChatGPT ha ricevuto molta attenzione, le cose sembrano essere cambiate. L’Italia ha già deciso a fine marzo di vietare l’uso di ChatGPT. Secondo il regolatore della privacy italiano, OpenAI, la società dietro il sistema, non rispetta le regole per la raccolta dei dati personali.

Più requisiti

Gli eccessi di AI, come i sistemi di tracciamento dei cittadini cinesi che premiano e puniscono i comportamenti, non entreranno nell’UE, era già previsto. Ciò dovrebbe valere anche per la categorizzazione discriminatoria, come nello scandalo dei sussidi. In linea di principio, sono possibili, ad esempio, numerose applicazioni ad alto rischio di violazione della privacy, ma devono rispettare una serie di condizioni e regole. Gli specialisti del Parlamento europeo vogliono che questi si applichino a più domande e impongano anche più requisiti e obblighi.

Vogliono anche impedire ai “modelli di base” come ChatGPT di eludere le normative. “Soprattutto per sistemi come ChatGPT con una portata e un impatto così ampi, abbiamo bisogno di regole severe, se possibile”, ha affermato Kim Sparrentak, uno degli eurodeputati negoziatori. Ora dobbiamo rispondere bene a questi rapidi sviluppi.” Sparrentak spera che si raggiunga un accordo sulle regole dell’IA entro la fine dell’anno.

Fonte: ANP

Alberto Gabriele

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