Niente era più lo stesso dopo quel momento.
Copia – Belgrado 2021, incolla – Berlino 2022. Una sconfitta che fa anche male, una sconfitta che dovrebbe anche far riflettere molti di noi su cosa e come procedere. La squadra di basket serba ha concluso la sua partecipazione al campionato europeo negli ottavi di finale, perché la selezione dell’Italia è stata migliore di loro in 94:86.
L’esclusione di coach Gianmarco Poceca ha avuto un buon effetto psicologico sul nostro avversario, che in avvio di quarto quarto grazie a Spisu e Meli è riuscito a prendere un vantaggio capitale che ha “guidato” fino alla fine della partita.
Poceko si è arrabbiato perché pensava che uno dei suoi giocatori avesse subito un fallo e ha iniziato la sua partita.
Alla fine del terzo quarto ha dovuto lasciare il campo a causa di due falli tecnici. Ha ottenuto il primo per essersi scatenato nel primo quarto, quando ha fischiato un fallo.
Nella ripresa, verso la fine del terzo quarto, riceve un altro fallo tecnico.
Ha abbracciato i giocatori, li ha sostenuti e ha dovuto lasciare la stanza perché è stato espulso. Se n’è andato con una standing ovation e in lacrime.
Emozionante Poceko, che ha sempre la sua prestazione, ha chiuso così la partita.
Sembra che questo sia stato il momento che ha motivato maggiormente gli azzurri, che alla fine del terzo e all’inizio del quarto parziale sono riusciti a ridurre il vantaggio della Serbia con una rapsodia al tiro, per poi prendersela completamente ribaltata.
I principali protagonisti in campo sono stati Marco Spisu e Niccolò Melli, affiancati all’arrivo da Simone Fontecchio e Achille Polonara, artefici anche del grande successo dell’Italia.
Come spiegare quello che abbiamo visto oggi nel secondo tempo? Forse è meglio mantenere le parole e lasciare che sia la testa a commentare tutto quello che si è visto stasera alla Mercedes Benz Arena. Alcune cose si ripetono da anni in Serbia, ma è doloroso sentire che abbiamo perso ciò che ci adornava da anni, la mentalità vincente. in azione oggi – La Serbia non è più una squadra di basket. Pensavamo fosse un’illusione, che la sconfitta di Nis fosse una coincidenza, e stasera ne abbiamo avuto la prova. Nessuno ha più paura della nostra squadra, nessuno alza bandiera bianca guardando i nomi dei giocatori prima dell’inizio della partita. Inoltre non è necessario.
La massima prestazione nella fase a gironi ha creato l’immagine che la nostra squadra è invincibile, che è una generazione che “sicuramente” riuscirà a conquistare una delle medaglie, ma è bastata solo una buona metà della selezione italiana per tutte queste storie sfumare. La domanda principale è: come procedere?