Il disco è una realtà, e il titolo è un sogno “gaucho”.

L’Argentina aspetta il titolo mondiale dal 1986, ci sono state generazioni che hanno accennato a grandi cose dopo, ci sono state anche squadre eccellenti con grandi nomi, ma è improbabile che i “gauchos” abbiano mai ospitato la Coppa del Mondo in una forma migliore rispetto a prima del torneo in Qatar.

La squadra di Lionel Scaloni non ha perso le ultime 35 partite, ufficiali e amichevoli, quindi c’è una certa euforia tra gli “Albiceleste” prima dell’inizio del Mondiale.

Lo storico Mondiale, il primo del periodo invernale, sarà ricordato anche come l’ultima grande competizione nella carriera di Lionel Messi – uno dei migliori calciatori di tutti i tempi, a fine carriera forse – raggiunge l’unico trofeo che gli manca e a chi era molto legato otto anni fa in Brasile?

Gli argentini hanno due titoli mondiali: li hanno vinti nel 1978 sulle ali di Mario Kempes e nel 1986, quando Diego Maradona ha mostrato alla sua squadra la strada per la vetta del mondo con la “mano di Dio” e gol brillanti contro gli inglesi in i quarti di finale.

Tutto ciò che seguì fu per lo più una delusione. L’Argentina è sempre andata al Mondiale con ambizioni, spesso senza coperture (hanno giocato in due finali – 1990 e 2014), ma in Qatar ha sicuramente qualcosa da offrire.

Nel Gruppo C la squadra di Scaloni è rivaleggiata da Messico, Polonia e Arabia Saudita, e ha il ruolo di favorita, ma messicani e polacchi sono un chiaro pericolo nella lotta per i due posti che porteranno agli ottavi. Se l’Argentina non perde una sola partita nel girone, diventerà primatista mondiale con 38 partite di fila senza sconfitte (il record è detenuto dall’Italia con 37).

Considerando le dimensioni della rosa, l’Argentina non è tra le grandi favorite per il titolo, ma è seria contendente in seconda fila. Oltre a Messi, ora ci sono Lautaro Martinez sufficientemente maturo dell’Inter, il rinforzo del Manchester City del River Plate Julián Alvarez e Angel Correa, Rodrigo de Paul (entrambi dell’Atlético Madrid), l’esperto Angel di Maria della Juventus la cui prestazione in Coppa del Mondo è al momento non è assolutamente certo…

Le possibilità della squadra dipenderanno anche dal recupero dell’attaccante della Roma Paulo Dybala, più vicino a lasciare il Qatar che a rimanere nella lista dei passeggeri a un mese dall’inizio del Mondiale.

L’ultima possibilità di Messi per la “dea”foto: Reuters

Classe ed energia incredibile sono sempre le risorse dei “gauchos” ai campionati del mondo, sebbene questa energia sia stata spesso considerata controproducente. L’Argentina ha un equilibrio tra difesa e attacco: questa è una delle domande chiave, così come la qualità dell’allenatore di Scaloni, ma il fantastico centrocampista del Benfica Enzo Leandro Paredes (Juventus) Fernandes e i stopper Lisandro Martinez (Manchester) dovrebbero essere responsabili di questo equilibrio United ) e Christian Romero (Tottenham), i difensori Nicolas Tagliafico (Lione) e Nauel Molina (Atletico Madrid)…

Tutto ciò che il 44enne ha fatto finora con la nazionale è stato quasi impeccabile, dopo che Jorge Sampaoli ha lasciato ‘rovine’ e rapporti tesi all’interno del club squadra nel mezzo del Mondiale in Russia (l’Argentina è stata eliminata dalla Francia agli ottavi). Quattro anni fa l’Argentina era in testa al girone al secondo posto dietro la Croazia, aveva appena quattro punti dopo aver battuto la Nigeria 2-1 in un duello diretto per il secondo posto con gol di Messi e Marcos Roha proprio alla fine.

L’Argentina arriva in Qatar come campione in carica della Copa America e come squadra che è stata battuta l’ultima volta nelle semifinali della stessa competizione tre anni fa. Il Brasile era migliore allora.

Gruppo C
foto: Sofascore

I “gauchos” giocheranno la loro prima partita di campionato la terza giornata della Coppa del Mondo, il 22 novembre, alle 11:00 ora nostra – e sono grandi favoriti contro l’Arabia Saudita.


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Alberto Gabriele

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