Il gruppo italiano AristonSpecialista in sistemi di riscaldamento e produzione di acqua calda, la sua filiale russa è passata temporaneamente sotto il controllo del colosso pubblico russo dell’energia Gazprom. Questo recente annuncio delle autorità russe viene presentato come una risposta alle sanzioni occidentali considerate ostili e in violazione del diritto internazionale.
L’ambasciata russa a Italia ha giustificato questa misura radicale con la necessità di rispondere ad azioni che Mosca percepisce come una minaccia alla sua sicurezza. La decisione arriva nel mezzo della retorica dei leader occidentali descritti dall’ambasciata come sempre più aggressivi e irresponsabili e volti a minare la stabilità nazionale della Russia in vari aspetti, tra cui l’economia e l’energia.
RomaDa parte sua, ha subito espresso la sua insoddisfazione. La Farnesina ha diffuso un comunicato in cui sottolinea il grande disappunto del governo per questa decisione, che, a suo avviso, non ha alcuna base giuridica. Il Ministro degli Esteri italiano, Antonio Tajaniha sottolineato il radicamento storico di Ariston nel tessuto economico italiano e ha smentito qualsiasi collegamento tra l’azienda e l’attuale crisi internazionale.
L’Unione Europea e laGermania hanno anche espresso la loro condanna per questa presa del potere e l’hanno vista come un esempio del disprezzo della Russia per le norme del diritto internazionale. Questa critica arriva dopo che Mosca aveva già adottato una misura simile contro una filiale tedesca della Bosch in Russia.
In un contesto più ampio, la mossa di Mosca arriva dopo una serie di crescenti tensioni tra la Russia e gli attori occidentali, anche nei settori dell’informazione e dei social media. La Russia, infatti, si era collocata nel novembre 2023 Andy PietraDirettore della comunicazione di Meta, sulla lista dei ricercati, acuendo le tensioni tra il Cremlino e il colosso americano dei social media.
Questo nuovo episodio di confronto tra Russia e paesi occidentali solleva interrogativi sul possibile inasprimento delle tensioni e sull’impatto sulle multinazionali che operano in Russia. Le decisioni prese da Mosca sembrano indicare una strategia per rafforzare la propria autonomia economica e tecnologica a fronte delle sanzioni internazionali in corso.