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ROMA.- Lo scrittore italiano Tonino Guerra, che è tra i più importanti sceneggiatori del cinema e che collaborò con Federico Fellini, Michelangelo Antonioni e i fratelli Taviani, è morto ieri all’età di 92 anni, nella sua residenza di Rimini, nel centro Italia.
Guerra, malato da diversi mesi, nacque il 16 marzo 1920 e iniziò a scrivere durante la seconda guerra mondiale, mentre era internato in un campo di concentramento in Germania.
“Ho iniziato a scrivere nel campo di concentramento, l’ho fatto per accompagnare i miei compagni di prigionia”, ha detto nelle interviste.
Si affermò come sceneggiatore con le sceneggiature di tre film leggendari: Amarcord (Oscar per il miglior film straniero nel 1975), di Fellini; Esplodi, di Antonioni; e Casanova 70, di Mario Monicelli, per il quale è stato candidato all’Oscar.
Colto e aperto, Guerra ha lavorato con molti autori di fama del cinema italiano, tra cui Vittorio De Sica, Mauro Bolognini, Alberto Lattuada, Marco Bellocchio e Francesco Rosi. Collabora anche con il greco Theo Angelopoulos e l’americano Steven Soderbergh (Eros, nel 2004).
“Era una persona straordinaria che è riuscita ad attraversare un secolo di cultura italiana. Abbiamo perso un poeta e un genio, una persona meravigliosa”, ha detto Walter Veltroni, ex sindaco di Roma e fondatore del Festival Internazionale del Cinema di Roma.
Guerra, appartenente alla cosiddetta epoca d’oro del cinema italiano, è stato riconosciuto in festival cinematografici internazionali, come Cannes, Berlino e Venezia.
Osservazioni
Tonino Guerra fu insegnante di scuola durante la Seconda Guerra Mondiale, dopo essere stato deportato in Germania e internato in un campo di concentramento. Finita la guerra, conseguì il dottorato in pedagogia e iniziò a lavorare come romanziere e poeta, per poi dedicarsi al cinema, dove si fece conoscere.
Dalle sue sceneggiature sono nati sei film premiati con l’Oscar e una Palma d’Oro.