Il chatbot ChatGPT è stato bloccato dal Garante per la protezione dei dati personali italiano

L’autorità ha affermato che la decisione “immediatamente efficace” significa che “limiterà temporaneamente il trattamento dei dati degli utenti italiani relativi a OpenAI” e avvierà un’indagine.

Creato dalla startup americana OpenAI e supportato da Microsoft, ChatGPT può rispondere chiaramente a domande complesse, scrivere codici, poesie o saggi e persino superare esami difficili per gli studenti.

Ma l’app, lanciata a novembre, è controversa: gli insegnanti temono che gli studenti la usino per imbrogliare e i politici temono di diffondere disinformazione.

L’autorità di vigilanza ha affermato che il 20 marzo si è verificata una violazione dei dati nell’app relativa alle chat degli utenti e alle informazioni di pagamento.

Secondo lei, nessuna base giuridica giustifica la “massiccia raccolta e archiviazione di dati personali per ‘addestrare’ gli algoritmi che sono alla base del funzionamento della piattaforma”.

L’autorità ha anche affermato che senza la possibilità di verificare l’età degli utenti, l’app “dà ai minori risposte del tutto inadeguate al loro livello di sviluppo e consapevolezza”.

Secondo l’istituzione, l’azienda deve rispondere entro 20 giorni su come risolverà i problemi specificati, perché sono in gioco 20 milioni di euro o fino al 4 per cento. multa per l’importo del reddito annuo.

L’annuncio del divieto di ChatGPT in Italia arriva pochi giorni dopo che l’agenzia delle forze dell’ordine europea Europol ha avvertito che i criminali intendevano utilizzare l’app per commettere frodi e altri crimini informatici che vanno dal furto di dati al malware.

Alberto Gabriele

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