I risultati dell’autopsia della defunta attrice Silvina Luna

Silvana Luna

Foto: Instagram Silvina Luna

Silvina Luna è stata ricoverata all’Ospedale Italiano di Buenos Aires. Fu lì che morì il 31 agosto dopo essere stata ricoverata in ospedale per 79 giorni. Le sue complicazioni di salute, tuttavia, sono iniziate molto prima a causa di un intervento di chirurgia estetica che, secondo quanto riferito, ha scatenato ipercalcemia e insufficienza renale, motivo per cui era in lista d’attesa per un trapianto di rene per prolungare la sua vita.

“Hanno tolto tantissimo materiale, nei glutei, nelle gambe, si era depositato anche nello spazio dietro il ginocchio… c’era tantissimo materiale. Partiamo dal presupposto che si tratti di metacrilato, questo sarà sicuramente motivo di perizia, questo si riflette anche in alcuni organi di Silvina”, rivela l’avvocato Fernando Burlando a diversi media. La sostanza a cui si riferisce Burlando è quella che il dottor Aníbal Lotocki ha iniettato nelle natiche dell’attrice nel 2011.

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Sebbene il polimetilmetacrilato venga utilizzato per le ossa e le protesi dentarie, la plastica fornita in forma liquida può provocare diverse reazioni corporee che possono compromettere gravemente la salute. La formazione di noduli, il rigetto e la migrazione del composto, aggiungendo che non è un prodotto degradabile, sono alcune delle conseguenze che possono innescarne l’utilizzo. Inoltre, uno studio condotto da Clinical Case in Mineral and Bone Metabolism of Argentina nel 2015 ha scoperto che i granulomi che producono la sostanza aumentano i livelli di calcio, causando danni ai reni. Proprio come è successo a Luna.

Il medico responsabile dell’intervento cosmetico è stato condannato l’anno scorso, nel febbraio 2022, a quattro anni di carcere e cinque anni di interdizione dall’esercizio della professione per aver causato “gravi lesioni”, ma questa sentenza è stata oggetto di appello.

Silvina Luna non è l’unica colpita dall’intervento effettuato da Aníbal Lotocki. Infatti, ai primi di agosto, morì un altro personaggio pubblico. Mariano Caprarola sviluppò un’insufficienza renale che lo portò alla morte il 17 agosto.

La dialisi veniva eseguita tre volte alla settimana e, sebbene fosse ancora molto ottimista riguardo alla sua diagnosi, accettava che soffrire di queste malattie diventasse di tanto in tanto noioso. “A volte sono stanco, tutto fa male, non passa… Giorno dopo giorno, a seconda di come sento di organizzare la giornata. Mandami un po’ di buona energia e supereremo tutto questo. Lo scriveva in un post su Instagram qualche mese fa.

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Alberto Gabriele

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