A pochi mesi dalle elezioni europee, le forze politiche di destra in Europa hanno raggiunto un livello record. La retorica adattata dei partiti di destra sembra essere accolta con approvazione.
Se le elezioni europee si svolgessero oggi, i partiti di destra, riuniti al Parlamento europeo sotto l’egida del gruppo Identità e Democrazia (ID), otterrebbero 87 dei 705 seggi. Il gruppo conta attualmente 60 seggi in Parlamento.
È quanto rivela un nuovo sondaggio Europe Elects, consultato da Euractiv prima della sua pubblicazione giovedì 30 novembre.
L’ID è composta da partiti come l’Alternativa per la Germania (AfD), attualmente al secondo posto nei sondaggi tedeschi, il nazionalista Raggruppamento Nazionale (RN) di Marine Le Pen, in testa ai sondaggi in Francia, e la Lega di Matteo Salvini, che è già partner della coalizione in Italia.
Secondo Europe Elects, i recenti progressi del gruppo ID sono in parte dovuti alla vittoria a sorpresa del partito di destra PVV di Geert Wilders nelle elezioni olandesi della scorsa settimana.
La situazione è simile con l’FPÖ in Austria, ancora in testa alle urne a Vienna.
Secondo il sondaggio, l’ID dovrebbe sostituire il gruppo conservatore dei Conservatori e Riformatori Europei (ECR) come quarta forza al Parlamento Europeo a causa del significativo aumento del suo numero di elettori.
“In totale, secondo le previsioni attuali, i due gruppi di estrema destra otterrebbero circa il 23% dei seggi al Parlamento europeo. […] Ciò non include i partiti di estrema destra che non sono affiliati a entrambi i gruppi, come l’ungherese Fidesz, che è uno dei membri non iscritti al Parlamento europeo”, spiega Europe Elects.
Le forze politiche di estrema destra in Europa hanno gradualmente cambiato il loro discorso. Invece di spingere per un’uscita dall’UE, ora sottolineano principalmente la necessità di cambiare l’UE nei loro discorsi pubblici. Secondo Europe Elects, questo elemento potrebbe aiutarli a rompere con la tradizione e a mobilitare gli elettori prima delle elezioni.
Dopo le elezioni olandesi, Marine Le Pen ha attaccato le istituzioni europee, chiedendo una revisione completa. Ha chiarito che l’Europa non deve crollare e che la Francia deve mantenere l’euro.
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Una grande coalizione europeista?
I sondaggi suggeriscono che i Verdi crolleranno in termini elettorali, scendendo da 72 a 52 seggi.
La situazione è simile anche per il gruppo liberale Renew, che attualmente detiene 101 seggi e dovrebbe scendere a 89 seggi.
Il Partito popolare europeo (PPE), conservatore, resta la principale forza politica dell’UE e si prevede che otterrà 175 seggi, appena tre in meno rispetto a quelli attuali. Il partito socialdemocratico S&D rimarrebbe con 141 seggi.
Sulla base dei dati previsti, una grande coalizione filoeuropea tra PPE, S&D e liberali sembra essere uno scenario probabile.
Poco dopo l’estate, le tensioni tra conservatori e socialdemocratici all’interno dell’UE si sono intensificate a seguito dei disaccordi pubblici su diverse questioni politiche, come i voti sulla legge UE sulla rinaturazione e sulla direttiva sulla rinaturazione, sull’inquinamento atmosferico.
I due partiti si sono scambiati dure accuse sul loro atteggiamento nei confronti della politica verde dell’UE in generale. Circolavano voci crescenti secondo cui il PPE mirava a una coalizione con le forze di destra.
Ma dopo un’intervista rilasciata a Euractiv dal segretario generale del PPE a fine settembre, la situazione sembra essersi nuovamente calmata.
Il deputato del PPE Thanasis Bakolas ha escluso qualsiasi cooperazione tra il PPE e l’EKR o l’ID.
“Penso che il PPE, i socialdemocratici, l’ALDE [Liberalen] e i Verdi sono elementi politici all’interno dell’UE che garantiscono che la nostra Unione si muova nella giusta direzione”, ha affermato Bakolas.
[Bearbeitet von Kjeld Neubert]