La nazionale serba di pallacanestro non è riuscita a vendicarsi dell’Italia per le numerose sconfitte dolorose degli ultimi anni e, con il trionfo all’inizio della seconda fase del Campionato del mondo, si è assicurata un posto nei quarti di finale del Mundobasket. e tutti i benefici che ne derivano – 76:78 (19:23, 23:17, 20:19, 14:19). Le possibilità di restare in corsa per i Top Eight e così come sono, è possibile raggiungere il primo posto del Gruppo I, se la Repubblica Dominicana viene battuta e per noi si prevedono altri risultati, ma per questo è necessario correggere tutti gli errori rilevati oggi. E ce n’erano troppi.
Solo dopo due minuti la palla ha oltrepassato una delle reti, quando Meli ha approfittato di un tiro libero. Bogdanović ha risposto con i primi punti della partita, regalando alla nostra squadra un piccolo vantaggio (2:1). Si è scoperto che questo è stato l’unico “plus” dei serbi fino alla fine del primo quarto, perché i prescelti di Pešić sono più o meno rimasti indietro rispetto al rivale per il resto del tempo, e ad un certo punto è scappato da loro. (10:20, all’ottavo minuto).
Hanno provato a riprenderli, ma lo hanno fatto nel modo sbagliato, forzando la tripla, anche se non hanno utilizzato il primo tiro dalla distanza fino al settimo minuto, quando dopo sei tentativi la squadra ha sbagliato, Dobrić è stato preciso a 6,75 metri. Oltre alla concentrazione nell’esecuzione e alla diversità delle azioni offensive, è mancata anche una migliore comunicazione in difesa. I salti, gli stessi, si sono quindi avvicinati all’Italia alle 10:13 nel tratto segnato dallo scontro Košgeter tra Dobrić (8) e Spis (10).
Nel secondo decennio la situazione migliorò su entrambi i lati del campo. Gli “Eagles” finalmente hanno preso vita e quando li hanno messi tra le mani hanno preso il controllo del gioco. Gli effetti del miglioramento in difesa si sono raccolti in attacco: Davidovac e Avramović hanno ridotto il divario a 23:25, hanno collegato i tre punti con il secondo dei due e Marinković ha ribaltato il risultato (29:25), e i punti di Jović, come il coronamento di una transizione di qualità, ha portato la squadra serba a +5 (31:26).
Questo sembrava provocare Fonteki, quindi con alcuni tiri liberi usati e un tiro da tre punti, ha fatto acqua al mulino di Azura (31:32). A lui si uniscono Paiola, Melli e Palonara per mantenere il rivale a distanza appena acquisita. Almeno fino alla fine, quando Jović e Milutinov hanno reagito e Bogdanović, al suono della sirena, ha fatto girare nuovamente la ruota della fortuna con una fenomenale tripla da posizione difficile – 42:40! Per il suo 11° punto della partita, eguagliato solo da Fontecchio (11).
Se il gioco dei serbi nel primo tempo è stato peggiore del risultato, il terzo ha portato una rinascita. Fino ad allora, nervosi e talvolta sconnessi, sono tornati in campo con un’energia diversa e hanno subito serrato le file sotto canestro, e questa difesa granitica ha fatto crescere sempre di più il vantaggio. Gli italiani non sono riusciti a segnare nemmeno per tre minuti, mentre Milutinov, Jović, Dobrić… hanno riempito il canestro avversario. C’erano canestri efficaci, rampe… che hanno alzato la temperatura dei nostri tifosi sugli spalti.
Sul +16 del 4° minuto di questo quarto (60:44), sembrava che gli italiani fossero definitivamente in trappola, ma era una trappola. Così intontiti che sono riusciti ad alzarsi e hanno iniziato a rincorrere e punire le insicurezze dei loro rivali, i cattivi giudizi, le scelte sbagliate, la perdita di concentrazione… Invece di interrompere la partita, i nostri giocatori di basket hanno concesso loro due run concessi di 7:0, e Datome ha segnato. otto punti per un pericoloso 62:59 prima degli ultimi 10 minuti del derby del Gruppo I.
I problemi con l’attacco sono continuati nell’ultimo quarto. Per quanto non riuscissero a chiudere le retrovie italiane, le “aquile” non trovarono soluzioni nell’attacco. Datome e soprattutto Fontecchio portano la squadra alla terza vittoria in campionato, mentre Dobrić, Milutinov e Bogdanović mantengono la speranza di un’altra rimonta.
Persistente, ma con “muscoli”, più spontaneo del previsto e organizzato. Anche alcune controverse decisioni arbitrali sono andate contro di loro, quindi gli italiani sono arrivati alla fine della partita con una fiducia in se stessi quasi palpabile. Non l’hanno perso nemmeno quando Dobrić ha condotto la Serbia al 74:76, anzi, hanno messo fine alla nuova “esecuzione” ed hanno evitato di essere eliminati dalla lotta per le medaglie. Il fallimento di Jović in un tiro da tre punti, durante il fotofinish, non ha fatto altro che “abbellire” la vittoria degli “Azzurri”.
Sull’onda di numerosi falli, primo fra tutti sui tiri da tre punti (7/31), dove capitan Bogadn Bogdanović ha aperto la strada. Era il più efficace della nostra schiera (18), ma è troppo poco per tutto quello che poteva e doveva fare. Dall’altra parte Fonseco ha contato fino a 30 e ha giustamente lanciato l’epiteto della vittoria per gli italiani, che restano il nostro “cancro delle ferite”.
Mundobasket, seconda fase
Gruppo I
Serbia-Italia 76:78
Repubblica Dominicana – Porto Rico 14:00