Gravi accuse contro l’Italia: i ministri dell’Interno Ue premono su Roma per far rientrare i profughi

Gravi accuse contro l’Italia
I ministri dell’Interno Ue spingono Roma a riprendere i profughi

Roma è infatti obbligata a riprendere i richiedenti asilo se sono entrati nell’UE attraverso l’Italia. Tuttavia, il governo italiano non sta rispettando, secondo alcuni ministri dell’Interno dell’UE. Si lamentano soprattutto delle carenze del diritto d’asilo e vogliono riformarlo rapidamente.

Germania, Francia e altri paesi europei stanno facendo pressione sull’Italia per riprendere i profughi. In una riunione dei ministri dell’Interno dell’UE a Bruxelles, hanno accusato il governo di Giorgia Meloni di porre fine unilateralmente al cosiddetto Accordo di Dublino. Obbliga Roma a riprendere i richiedenti asilo entrati nell’Ue attraverso l’Italia.

“È la legge e in realtà sei obbligato a riprenderla”, ha detto il ministro dell’Interno Nancy Faeser. Questi Stati devono “essere consapevoli della loro responsabilità”, ha sottolineato, senza nominare esplicitamente l’Italia. Secondo i media, inoltre, la Grecia riprende solo una parte dei migranti richiesti dalla Germania.

Più chiaro è stato il ministro dell’Interno francese Gérald Darmanin: l’accordo di Dublino “praticamente non funziona più in alcuni Paesi, soprattutto in Italia”, ha detto a Bruxelles. Questi stati avrebbero dichiarato il sistema “morto”.

Il Consiglio dei ministri aveva ricevuto una lettera da Germania, Francia, Austria e altri cinque Paesi Ue, in cui si lamentava un “vuoto applicativo” nelle regole di Dublino. Nel testo di due pagine, a disposizione dell’agenzia di stampa AFP, si chiede alla Commissione europea di riferire regolarmente ai ministri dell’Interno quali paesi non rispettano le norme. Senza applicazione delle regole, c’è “il rischio di un calo della fiducia dei cittadini nelle soluzioni europee”, avvertono gli otto Paesi, riferendosi alle elezioni europee del prossimo anno. Hanno anche ribadito la volontà di “rapidi progressi” sulla riforma del sistema di Dublino, pianificata da anni.

Una questione controversa per i paesi dell’UE

Il ministro federale dell’Interno Faeser spera in un’innovazione prima delle elezioni europee della primavera 2024. “Mettere la politica di asilo in Europa su un piano di parità rimane il mio più grande obiettivo e anche il più grande obiettivo di molti altri paesi”, ha affermato il politico SPD. Gli stati dell’UE hanno già deciso su molti elementi della riforma. Questo lavoro dovrebbe concludersi entro la fine dell’anno. Da diversi anni gli Stati membri si battono per riformare le politiche in materia di asilo e migrazione. Finora, tuttavia, solo piccole parti sono state effettivamente attuate, come un mandato esteso per l’Agenzia europea per l’asilo.

Durante l’estate, gli Stati dell’UE hanno anche concordato norme più severe per il controllo dei migranti alle frontiere esterne e una riforma della banca dati per il rilevamento delle impronte digitali. Accordi con il Parlamento europeo su questi temi sono ancora in sospeso. Inoltre, gli Stati membri sono ancora lontani da una soluzione al centro di un vasto pacchetto di riforme: la questione della distribuzione delle persone in cerca di protezione.

Alberto Gabriele

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