La condizione è d’obbligo per un match che ancora non è stato annunciato ufficialmente da nessuno. Ma in caso di successo, ecco di cosa si tratta e la strategia generale che c’è dietro, con l’Italia al centro
Sull’ipotetico tavolo (al momento nulla è stato ufficializzato) una visita di Volodymyr Zelenskyj E Melone Giorgia Ci sarà il problema della ricostruzione. Nell’ambito di un viaggio in Europa che lo porterà anche a Berlino questo fine settimana, il presidente ucraino sarà domani a Roma per la prima volta dall’invasione russa e lì sarà ricevuto Papa Francesco e dal Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. Il primo ministro italiano ha visitato Kiev lo scorso febbraio in occasione del primo anniversario dell’invasione, ma ora i ruoli si sono invertiti.
Perché lo slogan è “ricostruzione”? La risposta sta nelle parole con cui Giorgia Meloni ha spiegato il motivo della conferenza bilaterale organizzata a Roma il 26 aprile alla presenza del premier ucraino. Denis Shmyhal.
“L’intento di questo incontro è soprattutto quello di guardare al futuro e parlare di ricostruzione, mettendo al centro di quella ricostruzione l’eccezionale know-how del nostro sistema aziendale e produttivo”.
Futuro, geopolitica e Italia. Cioè un salto in avanti compiuto con la conferenza, che ha avuto il merito di andare oltre le contingenze, oltre il dovuto, dove significa il dovuto sostegno politico, strategico e umano, al governo di Kiev e ai cittadini ucraini. Politicamente, perché molto prima della sua vittoria elettorale, Giorgia Meloni ha sempre rappresentato una posizione atlantista e ha sostenuto con fermezza chi veniva attaccato; strategico, perché i voti parlamentari, incoraggiati dalla maggioranza, hanno garantito continuità nell’invio di fondi e materiali per sostenere (e resistere) agli attentati, nonostante le divergenze di alcune opposizioni e il recente referendum; Umano, perché la vicinanza delle istituzioni italiane ai profughi e dello stesso presidente del Consiglio al leader ucraino sono due elementi importanti che giocheranno un ruolo.
Per questi motivi, fisiologicamente, il passo successivo non può che essere quello di costruire l’immaginario del domani e organizzare per tempo progetti, azioni e iniziative mirate alla fase di ricostruzione, che vedrà coinvolte probabilmente 600 tra le migliori aziende italiane impegnate insieme alla Conferenza bilaterale ha partecipato con 150 delle migliori aziende ucraine. Tutti con il cappello istituzionale, rappresentato dai ministri responsabili e dai rappresentanti delle maggiori istituzioni finanziarie internazionali.