Il Servizio Alimentare e Veterinario Nazionale informa che un caso di influenza aviaria H5 a bassa patogenicità è stato rilevato in Italia, nella regione Emilia-Romagna, in provincia di Modena. Il virus pericoloso è stato confermato in una piccola fattoria dove venivano allevati vari pollame: oche, anatre, tacchini, fagiani, faraone, pappagalli.
Secondo i veterinari italiani non ci sono altri allevatori di uccelli nelle vicinanze dell’allevamento infetto e il rischio di diffusione della malattia non è elevato. Tuttavia, per prevenire la diffusione dell’infezione, tutti gli uccelli malati sono stati eliminati e sono state istituite aree di protezione e cura. È stato possibile tenere alcuni uccelli domestici, che non erano stati identificati come portatori di un virus pericoloso, ma all’allevamento sono state imposte misure di biosicurezza estremamente rigide.
L’ultimo caso di influenza aviaria è stato rilevato in Italia nell’ottobre 2012.
“Non vengono importati volatili vivi o carne di pollame dalla regione italiana infetta nella nostra Repubblica, ma il Servizio alimentare e veterinario dello Stato monitora costantemente la situazione nel nostro Paese a causa della minaccia dell’influenza aviaria. Lo dimostra l’ultimo caso di questa pericolosa malattia in Italia che il virus dell’influenza aviaria può essere diffuso non solo dagli uccelli domestici e selvatici, ma anche da vari animali esotici importati. Vorremmo ricordare ancora una volta a tutti gli allevatori di pollame del nostro paese che quando arriva la primavera e inizia la stagione della migrazione degli uccelli, il pollame dovrebbero essere tenuti in recinti coperti e protetti dal contatto con gli uccelli selvatici”, ha affermato Marius Masiulis, capo del dipartimento delle operazioni di emergenza. del Servizio alimentare e veterinario statale.