“Non ritiro le mie parole, ma la loro interpretazione è completamente diversa da quella da voi presentata. Non è un segreto che il ciclo politico comporta non solo cambiamenti nei consigli, nell’amministrazione comunale, ma anche nelle istituzioni subordinate al comune, compresi i livelli primario e secondario delle istituzioni mediche.
Abbiamo avuto almeno tre casi negli ultimi mesi – presso il Centro Policlinico di Vilnius, nei distretti di Zarasai e Raseiniai – in cui medici e altro personale sanitario hanno abbandonato in massa le strutture sanitarie, quindi non si può parlare di casi isolati. Tutti questi casi sono accomunati dal fatto che sono subordinati ai comuni”, ha detto venerdì A. Dulkys sul suo account Facebook personale.
Il Ministro sottolinea che manca l’intervento diretto dei comuni e il tentativo di stabilizzare le crisi sorte negli impianti di trattamento di Raseiniai, Zarasai e Vilnius.
“Nessuno mette in discussione i diritti e i doveri dei sindaci e dei comuni di organizzare concorsi per la gestione e di prendersi cura delle istituzioni sanitarie. Ma i diritti implicano responsabilità. Mi è mancata la responsabilità in questo luogo, queste sono state le mie parole. E non sono l’unico che Mancano. Mancano i medici in uscita, così come i pazienti che non possono beneficiare dei servizi delle istituzioni mediche nella loro regione”, ha osservato A. Dulkys.
“(Ecco perché – ELTA) per garantire assistenza alle popolazioni dei distretti, è stato necessario l’intervento dei servizi nazionali, il cui fondatore è il Ministero della Salute”, ha dichiarato il ministro.
A. Dulkys rileva inoltre che non è troppo tardi perché i comuni prendano l’iniziativa per risolvere da soli la situazione.
“Credo che l’ordine del giorno del Consiglio di amministrazione della LSA includesse questioni come l’assistenza ai residenti di Zarasai e Raseini, forse le visite dei rappresentanti della LSA ai comuni, il contatto con i loro colleghi. Se tali tentativi fossero stati fatti, credo che la situazione si sarebbe normalizzato molto più rapidamente e i servizi sanitari per gli abitanti dei distretti sarebbero stati garantiti durante questo periodo di transizione. In caso contrario, non è troppo tardi”, afferma A. Dulkys.
“Se lo scenario già verificatosi in tre comuni non si ripete in almeno un distretto, allora l’obiettivo è stato raggiunto ed è stato possibile tutelare gli interessi di medici e pazienti”, osserva il ministro.
L’ELTA ricorda che la LSA ha distribuito alla fine di luglio una lettera in cui criticava le dichiarazioni del ministro A. Dulkis sulla capacità del governo autonomo di adempiere alle sue funzioni. Secondo LSA, le dichiarazioni del ministro sull’incapacità dei comuni di attuare cambiamenti nella creazione di centri sanitari sono irresponsabili.
I capi dei comuni sottolineano che la tendenza osservata da molti anni a centralizzare gli ospedali regionali avrebbe senso solo in un caso: se la qualità e l’accessibilità dei servizi forniti migliorassero.
Secondo LSA, l’attuale riforma delle istituzioni sanitarie dimostra che la priorità del Ministero non è il diritto degli abitanti dei comuni di piccole e medie dimensioni a ricevere servizi di qualità in tempo e in loco, ma piuttosto la capacità di controllare gli importanti Fondi europei stanziati. per la riforma a loro disposizione.