Crisi migratoria | L’Italia accusa il gruppo Wagner di fare la guerra ai migranti

La tragedia in Calabria – l’affondamento di un peschereccio con a bordo 200 migranti pochi giorni fa – ha fatto questo problema dell’immigrazione in cima all’agenda pubblica Italia. Dopo pochi giorni sono stati scoperti rapporti di intelligence diffusi dalla stampa, che avvertivano di migliaia di migranti che si preparavano a salpare dalla Libia verso le coste del Paese transalpino. E nelle ultime ore è arrivata l’accusa ufficiale: l’Italia vede dietro il crescente numero di sbarchi nel Paese Mano della compagnia mercenaria russa Wagner.

La ricostruzione è preoccupante. Tanto più che a farla sono due ministri di alto profilo del governo di Giorgia Meloni. Si tratta del ministro della Difesa Guido Crosetto e del ministro degli Esteri Antonio Tajani. “L’incremento esponenziale del fenomeno migratorio che si sta avviando sulle coste africane rientra in buona parte anche in una chiara strategia di guerra ibrida che Wagner implementacon il suo peso rilevante nei Paesi africani”, ha affermato Crosetto.

“Lui scontro globale che ha aperto il conflitto ucraino», ha proseguito il ministro, usa «l’immigrazione incontrollata» per «colpire i Paesi più vulnerabili, in particolare l’Italia». “Molti migranti provengono da aree controllate dal Gruppo Wagner. Non voglio credere che ci sia un tentativo di spingere gli immigrati in Italia”, ha ribadito Tajani durante un incontro con il premier israeliano Binyamin Netanyahu.

agente navale

L’accusa è arrivata quando dal Parlamento italiano è trapelata la possibilità di utilizzare a operazioni di sorveglianza e identificazione marittima Barche nel Mar Mediterraneo. E anche quasi in contemporanea con il capo del gruppo Wagner, Yevgeny Prigozhin, ha pubblicato un messaggio su Telegram, in cui ha reagito duramente alle parole del ministro Crosetto.

“Il ministro della Difesa dovrebbe guardare meno in altre direzioni ed essere più preoccupato dei suoi problemi che probabilmente non potrebbe risolvere”, ha detto Prigozhin. “Non sappiamo cosa sta succedendo con la crisi migratoria. Non ci importaAd aumentare la confusione, autorevoli analisti di dati hanno sottolineato che alcuni dati dei servizi segreti italiani non sono ritenuti corretti.

“I servizi hanno emesso un avviso: 685mila migranti pronti a lasciare la Libia. Ma è un errore. (Questo è il numero) di migranti presenti (in Libia), secondo le stime dell’Organizzazione Internazionale per le Migrazioni, non di quelli in partenza”, ha detto Matteo Villa, responsabile del laboratorio dati dell’Institute for Policy Studies. . Internazionale (Ispi). “L’anno scorso (servizi di intelligence) stimava circa 400.000 sbarchi. Avevo previsto 110.000 ed erano 105.000″, ha aggiunto Villa.

Tutto questo dopo che il governo Meloni si è più volte scontrato nei mesi scorsi con i partner europei sulle sue politiche sull’immigrazione e sulle crescenti difficoltà imposte ai soccorritori in mare no profit. L’argomento è quello L’Italia non può ipotizzare ulteriori sbarchi, in un momento in cui il numero degli arrivi è tornato a salire, secondo il Viminale. In particolare, il Paese afferma di aver sbarcato un totale di 20.017 migranti in Italia finora quest’anno, più del triplo rispetto allo stesso periodo del 2022 (6.152) e del 2021 (6.041).

Alberto Gabriele

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